Pescara. Novità emergono dal prosieguo del confronto con RFI e gli altri soggetti interessati dalla realizzazione del raddoppio della Ferrovia Roma-Pescara, avvenuto al tavolo della commissione Vigilanza della Regione Abruzzo.
“La più importante di tutte”, riferisce il vicepresidente della commissione Ambiente, Antonio Di Marco, “è la perplessità della presidente dell’ACA Giovanna Brandelli, che, oltre a riferire di non avere documenti geologici da RFI per valutare l’impatto del passaggio della canna sotto il Morrone ed essendo seriamente preoccupata dalle conseguenze idriche e ambientali che avrebbe toccare le falde, ha proposto un bypass di 8 chilometri che però prevede un aumento di costi per almeno 25/30 milioni”.
Oltre a Brandelli, alla seduta hanno partecipato Giancarlo Misantoni, direttore del Dipartimento Infrastrutture e trasporti della Regione Abruzzo, Chiara De Gregorio, direttore Investimenti Rfi per il centro Italia, ed Enrico Dolfi, direttore Divisione ferroviaria Tua spa.
“Uno stop, di fatto, ma utile oggi a stanare”, commenta Di Marco, “il piano B di RFI sulla tratta da Scafa a Pratola, che però prevedrebbe la cancellazione delle stazioni di Bussi, Piano d’Orta e persino Tocco da Casauria, il paese natio del presidente Marsilio, un piano che attende lumi da Ministero e Regione. Sono curioso di vedere come reagirà Marsilio quando scoprirà che potrebbe cancellare anche la sua stazione, se continua a evitare un confronto più accurato sull’opera”.
“Le altre cose emerse non destano meno stupore”, incalza il consigliere Pd, “ad esempio anche come è stata ignorata la Variante Plus, quella dei cittadini. Pur con tante incognite, ad oggi il lotto 2 è appaltato, il Progetto di fattibilità tecnica ed economica per i lotti 1 e 2 dovranno invece essere inviati prima al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e poi, una volta approvati da questo, il lotto 2 approderà alla Conferenza dei servizi e quindi sarà sottoposto al Comitato della VIA pur con tantissime criticità – continua Di Marco – . Abbiamo chiesto cosa ne fosse della Variante dei cittadini e ci siamo sentiti rispondere da Rfi che dopo l’ingegnerizzazione del lotto loro hanno ritenuto che non era perseguibile, rimettendo però alla Giunta regionale la decisione. È così è finita cassata dall’esecutivo abruzzese, senza neanche passare per la valutazione tecnica del Ministero dell’Ambiente”.
“Per tale ragione ho annunciato l’accesso agli atti in merito alla valutazione ricevuta dal documento prodotto dalla comunità, per capire il perché di questa fine e se ci sono possibilità per ripensare tale chiusura”, conclude il dem.