
Montesilvano. Futili motivi e non una rapina finita male, come ipotizzato in un primo momento, alla base dell’accoltellamento di un 16enne avvenuto pochi giorni fa sulla Strada Parco di Montesilvano.
A ricostruire minuziosamente la dinamica, dopo le indagini condotte sotto stretto riserbo, sono ora i Carabinieri della Compagnia di Montesilvano.
All’origine dell’aggressione si presume, come detto, ci siano futili motivi, sta di fatto che un giovane 20enne armato di coltello ha aggredito il minore nel pieno centro di Montesilvano, colpendolo con un fendente nella zona toracica mentre, secondo quanto ricostruito, stava guardando una partita sul telefonino insieme agli amici.
Nella strenua difesa, la vittima è riuscita a fuggire, mentre continuava ad essere attinta da altre coltellate alla schiena, queste ultime fortunatamente lievi. Alcuni amici del malcapitato, increduli, ne hanno danno subito
l’allarme e consentito al personale del 118 e Carabinieri di intervenire.
All’arrivo dei militari il ragazzo era ancora cosciente, minuti preziosi che hanno consentito ai Carabinieri di avere
una prima descrizione dell’aggressore. Le indicazioni fornite dalla vittima sono state fondamentali per gli inquirenti, che grazie agli elementi forniti sono riusciti in brevissimo tempo a risalire all’autore dell’aggressione.
La dinamica dei fatti è stata inoltre ricostruita anche con l’ausilio di telecamere del circuito cittadino e alcune persone che avevano assistito all’aggressione. Nella tarda serata del 15 marzo, il 20enne è stato tratto in arresto a seguito di ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Pescara su richiesta dalla locale Procura
della Repubblica, nella quale si leggono i pesanti capi d’accusa di tentato omicidio, tentata rapina e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.
Lo stesso GIP di Pescara, condividendo pienamente le risultanze investigative dei Carabinieri, nel suo provvedimento ha evidenziato la violenza incontrollata dell’autore del reato che avrebbe potuto portare ad
un epilogo molto più grave.
La vittima, dopo un delicato periodo di ricovero trascorso in prognosi riservata, è stata da poco dimessa dall’Ospedale civile di Pescara.