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Pescara

Rifugiato iraniano torna a Spoltore dopo 43 anni

Spoltore. Orma 43 anni fa, Asghar Mohammadifar è stato accolto a Spoltore quando era un giovane in fuga dalla rivoluzione iraniana guidata dall’Āyatollāh Ruḥollāh Khomeynī, avviata definitivamente con il ritorno dall’esilio il primo febbraio 1979.

Mohammadifar in questi giorni è in viaggio in Italia e non ha voluto perdere l’occasione di salutare i familiari di chi, all’epoca, lo aiutò. Ad accoglierlo in Comune il vice sindaco Rino Di Girolamo e il presidente del consiglio Lucio Matricciani. “Mia suocera Edda e le signore vicine presero a cuore la sua situazione” ha raccontato Matricciani.

Asghar, che adesso vive in Inghilterra, parla un italiano semplice ma chiaro e racconta di come ha lasciato l’Iran un mese prima dello scoppio della guerra con l’Iraq, che iniziò a settembre del 1980: “l’aeroporto era già stato bombardato, così ho viaggiato in autobus e in treno”. Oltre 4500 km di strade per raggiungere, partendo da Teheran, l’Abruzzo e quindi Spoltore. Finiti i risparmi, cercò di vendere la collana d’oro che la madre gli aveva lasciato prima di partire, perché potesse tornargli utile. “Un’ingenuità”, riflette oggi: lo vennero a prendere infatti i Carabinieri, convinti che i gioielli fossero rubati. Mentre racconta il suo arrivo fa i nomi di Enzo, Roberto. Persone che, in piena notte, si adoperarono per indicargli la strada perché “io non sapevo niente”. Edda, successivamente, gli fece trovare lavoro come bracciante.

“Dopo un anno e mezzo” ricorda ancora Matricciani “lo accompagnammo alla stazione di Pescara. Raggiunse prima l’università di Trieste e a seguire l’Inghilterra”. Ma la distanza e il tempo non hanno mai interrotto i rapporti. Il presidente si commuove quando ricorda il momento in cui diede ad Essì, così è stato semplificato il suo nome dagli amici italiani, la notizia della scomparsa di Edda: “restò ammutolito”.

Oggi Essì ha una figlia di 15 anni e il problema di far uscire la moglie dall’Iran, che a differenza sua non ha la doppia cittadinanza: “è previsto un esame di inglese, adesso, e ha difficoltà a superarlo. Ha già provato più volte”. Una situazione che si è creata negli ultimi anni, con le nuove leggi. “Quando i governi non si mettono d’accordo” conclude “soffre sempre la gente”.

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