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Pescara

“Ruspe e niente irrigazione: compromessa la rigenerazione della pineta di Pescara”

Pescara. Ieri mattina la Commissione Controllo e Garanzia del comune di Pescara è tornata a riunirsi per fare il punto sulle operazioni di esbosco del Comparto 5 della Riserva Dannunziana, con l’audizione del RUP Elvio Di Paolo e dell’assessore al verde, Cristian Orta.

“Nelle scorse settimane gli stessi esperti incaricati dal Comune all’indomani dell’incendio del 2021 avevano paventato il pericolo che la rigenerazione naturale fosse stata compromessa a causa di interventi sbrigativi e superficiali, e durante la seduta queste preoccupazioni sono risultate fondate”, spiega il presidente della commissione, Paolo Sola (M5S), che riferisce: “Dal confronto in Commissione è emerso che molte delle raccomandazioni fornite dal tavolo tecnico sono state completamente disattese, a conferma del fatto che, come temevamo, la nomina del dottor Febbo, del dottor Savini e del professor Pirone subito dopo l’incendio sia stata solo un’operazione di facciata con cui l’amministrazione Masci ha creduto di rabbonire cittadini e associazioni dando l’impressione di voler gestire la rinascita della Riserva in maniera competente e condivisa. Invece tre tecnici di così alto profilo, che peraltro si sono messi sempre a disposizione in maniera del tutto gratuita, non sono stati minimamente coinvolti nella fase esecutiva, affidata ad altre figure esterne che hanno portato avanti l’esbosco con una visione e un atteggiamento completamente diversi, disattendendo tutte le precauzioni suggerite”.

Tra le attività che sarebbero mancate, incalza Sola: “l’irrigazione di soccorso durante l’estate 2022 per sostenere la rinascita delle nuove plantule e una particolare attenzione nell’abbattimento degli alberi bruciati, che sarebbe dovuto avvenire controllando che i tronchi non schiacciassero la nuova vegetazione spontanea. Quest’ultima compromessa anche dall’utilizzo sconsiderato di mezzi cingolati durante le fasi di esbosco”.

“Un vero e proprio scempio ambientale – prosegue il pentastellato – di cui non è possibile neanche avere una reale quantificazione, visto che non è stato fatto (forse volutamente) un monitoraggio prima e dopo l’esbosco. La proiezione fatta dagli esperti, che parla del 60% di rigenerazione naturale andata distrutta, resta l’unico dato attendibile che oggi fotografa il pressappochismo di questa amministrazione di centrodestra e l’enorme danno arrecato alla città. Un patrimonio così importante come la pineta dannunziana non può più prescindere da un Comitato di Gestione e un vero e proprio Direttore della Riserva – conclude Sola – figure obbligatorie per legge sin dal 2020 e mai nominate, nonostante ci sia anche un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle in tal senso, approvato in Consiglio Comunale nel 2022, e che oggi avrebbe evitato questo scempio. Il futuro della nostra riserva ha bisogno di una regia competente e libera dalla politica, che faccia davvero il bene di uno dei gioielli della nostra città”.

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