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Pescara

Salta il progetto per il biodigestore a Città Sant’Angelo

Sayonara Tortoreto

Città Sant’Angelo. Salta il progetto per la realizzazione di un biodigestore di rifiuti a Piano di Sacco di Città Sant’Angelo.

Le due società del gruppo Snam coinvolte nel project financing, la Byoenerys Ambente e la Biomerys Agri, hanno comunicato ad Ambiente Spa – società partecipata dal Comune angolano e da altri della provincia pescarese – la volontà di rinunciare all’impresa.

Tempi lunghi e costi di gestione elevati, tra le motivazioni ventilate, assommate ai fondi Pnrr non intercettati.

“La notizia non può che rallegrarci, specie per gli angolani che risiedono a Piano di Sacco, la località che avrebbe dovuto ospitare l’impianto, ma al contempo non possiamo astenerci dal ripercorrere la vicenda per rimarcare tutti gli errori commessi dal centrodestra”, commenta il gruppo consiliare d’opposizione Visione Comune, che aggiunge: “Noi abbiamo osteggiato sin dall’inizio il progetto con ogni mezzo, ritenendolo insostenibile sia a livello ambientale – per la localizzazione scellerata, non condivisa, semmai imposta da Pescara col benestare del sindaco Perazzetti – che economico. L’intero iter è stato a dir poco discutibile: la scelta di puntare su un mutuo Bei invece che sui fondi Pnrr come altri comuni, le decisioni adottate dal primo cittadino e dagli altri esponenti della Giunta all’oscuro della cittadinanza, la decisione di svendere al Comune di Pescara le quote di partecipazione in Ambiente svilendo il ruolo di Città Sant’Angelo”.

“Nel frattempo sono state intraprese azioni finalizzate alla realizzazione del biodigestore che ricadono sulla collettività. Come ad esempio la spesa sostenuta per l’acquisto del terreno destinato ad ospitare l’impianto, che determinerà senza dubbio un danno economico importante per le casse di Ambiente, di cui il Comune angolano è socio”, incalzano i consiglieri del centrosinistra che ora pretendono che “l’amministrazione comunale si assuma ora le proprie responsabilità. Il sindaco Perazzetti, che nel corso dell’assemblea di Ambiente spronava i sindaci degli altri comuni soci a votare favorevolmente all’iniziativa. La vicesindaco Travaglini, che nel corso della seduta del Comitato per il Controllo Analogo avrebbe potuto avanzare riserve sul progetto. L’assessore alle partecipate Rapagnetta, sempre pronto ad addossare colpe alle amministrazioni precedenti”

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