Pescara. Torna al centro del dibattito nella Commissione Controllo e Garanzia il tema sollevato da CGIL e UIL Trasporti nei mesi scorsi rispetto alla necessità di individuare una nuova sede per gli uffici di Ambiente SpA a causa della vicinanza al depuratore che metterebbe a rischio la sicurezza dei lavoratori e la salubrità dei luoghi di lavoro.
“Nonostante il problema sia stato già affrontato in una precedente riunione, la situazione resta ancora in stallo con un evidente rimbalzo di responsabilità tra Comune di Pescara e Ambiente Spa”, commenta il Presidente della Commissione, Paolo Sola, che aggiunge: “Se è vero che nel precedente incontro con il Presidente dell’azienda, Riccardo Chiavaroli, era emersa la prospettiva di risolvere il problema con il progetto del Comune di creare una ‘casa delle partecipate’ che accogliesse tutte le società municipalizzate, oggi proprio l’assessore al patrimonio, Alfredo Cremonese, ha chiarito senza mezzi termini come si tratti di un’idea ancora in fase embrionale e quindi molto lontana nel tempo rispetto alle esigenze dei lavoratori di Ambiente. Non solo, le verifiche preliminari sulle dimensioni degli edifici comunali disponibili hanno già dimostrato la loro totale insufficienza per accogliere tutte le società partecipate, in particolare Ambiente che necessita di spazi adeguati per gli uffici amministrativi, ma anche e soprattutto per le esigenze logistiche di rimessaggio dei mezzi”.
“È inaccettabile che, a fronte di una problematica così delicata, si continui a perdere tempo prezioso – prosegue Sola – e la totale impreparazione di Ambiente SPA nel gestire una questione così urgente è palese e preoccupante, considerando che questo stallo rischia di compromettere non solo il benessere e la sicurezza dei lavoratori, ma anche la salubrità degli ambienti di lavoro e, di conseguenza, la qualità dei servizi essenziali offerti alla cittadinanza”.
Proprio nei giorni scorsi, infatti, la CGIL aveva anticipato in un documento che, in assenza di una soluzione definitiva o almeno temporanea entro il 31 dicembre, sarebbe stato riattivato lo stato di agitazione all’interno dell’azienda, e valutata la possibilità di coinvolgere l’ARTA (Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente) per effettuare quelle misurazioni che sancirebbero ufficialmente la scarsa qualità dell’aria a causa della prossimità con il depuratore, con tutte le conseguenze del caso.
“Uno scenario che avrebbe potuto e dovuto essere evitato con una gestione più responsabile, e che evidenzia la grave mancanza di pianificazione strategica da parte di Ambiente SPA e la scarsa determinazione del Comune nell’assumersi le proprie responsabilità. La Commissione ha richiamato con forza entrambe le parti a superare le logiche del rimpallo e ad agire con urgenza – conclude Paolo Sola – perché se da una parte è onere di Ambiente individuare immediatamente una soluzione, temporanea o definitiva, per garantire condizioni dignitose e sicure ai propri dipendenti, d’altra il Comune non può più limitarsi a risposte dilatorie, ma deve assumere un ruolo attivo in questa vicenda delicata”.