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Pescara

Tari: “A Pescara F25 ancora in ritardo”

Mancano solo 4 giorni alla scadenza del pagamento

Sayonara Tortoreto

Pescara. “Ad oggi, non tutte le cittadine e i cittadini, pensionate e pensionati o semplicemente anziani della città di Pescara, hanno ricevuto i modelli F24 per posta per poter rispettare la scadenza del 31 luglio 2023 pagando la prima o l’unica rata della TARI”.

A rilanciare la denuncia, nei giorni scorsi avanzata dal capogruppo Udc Massimiliano Pignoli, è la segretaria generale delloSPI CGIL Pescara, Alessandra Di Simone, che afferma: “Nei giorni scorsi abbiamo letto che l’Assessore Eugenio Seccia rassicurava i cittadini rispetto all’invio dei bollettini ma a soli 3 giorni dalla scadenza tanti cittadini anziani lamentano di non aver ancora ricevuto nulla e soprattutto temono l’applicazione delle sanzioni a causa dell’impossibilità di poter pagare entro la data prevista”.

“Tutti dovrebbero sapere che nei prossimi 10 giorni gli uffici postali saranno presi d’assalto non solo da quelli, pochi, che avranno ricevuto i bollettini ma anche e soprattutto dalle pensionate e dai pensionati che alle poste vanno a riscuotere la loro pensione”, rilancia Di Simone, “Le lunghe file presso gli uffici postali arrecheranno quindi non poco disagio alle nostre anziane e ai nostri anziani che oltre il caldo dovranno subire il disagio delle lunghe attese”.

“Riteniamo, come sindacato dei pensionati della Cgil (SPI CGIL) che tali ritardi siano a questo punto  inaccettabili e che nessun cittadino o cittadina debba poter incorrere in sanzioni non attribuibili a loro stessi soprattutto se trattasi di anziani e di anziane di certo non in possesso di SPID, PEC o altro device che abbia potuto permettere loro di reperire autonomamente e in anticipo la documentazione in modalità digitale. A tal proposito quindi chiediamo all’Assessore e alla Politica tutta della nostra Città di garantire, attraverso atti ufficiali, che non saranno applicate sanzioni rispetto alla prima e/o unica rata almeno per tutta la popolazione anziana o non autosufficiente”, conclude.

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