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Caramanico. “Con l’emendamento approvato in Consiglio Regionale sul Polo del benessere Popoli Terme, la maggioranza di destra ha definitivamente messo nero su bianco il suo disinteresse sul futuro di Caramanico e delle sue terme secolari”.
A dirlo è consigliere regionale Antonio Di Marco annunciando che porterà il tema nella seduta della Commissione di Vigilanza richiesta e dedicata già a Caramanico.
“La determina di Areacom di non affidamento alla Virgo perché il progetto non prevede termalismo, non è una difesa di quel patrimonio, perché la Regione non ha nulla di concreto in programma per il suo rilancio”, afferma di Marco che chiede polemico: “Un Polo del benessere può essere istituito attraverso un emendamento a una legge milleproroghe? Ma soprattutto, a cosa serve tale organismo se la Regione Abruzzo ha già un Distretto abruzzese del benessere da quasi vent’anni, che unisce 12 Comuni, fra cui anche Popoli, con sede a Caramanico? Abbiamo già cancellato intenti e futuro per il centro termale più importante d’Abruzzo, fermo dal 2021 perché il Governo regionale non è stato capace di mettere in piedi una strategia di rilancio con il territorio?”.
Di Marco ricorda che “Sul termalismo c’è una legge da oltre vent’anni, non certo una milleproroghe, la 15 del 10 luglio 2002, sulla Disciplina delle acque minerali e termali, che nacque nel 2002 con il governatore Giovanni Pace e che al titolo V, dall’articolo 64, stabilisce anche strumenti e modi per rilanciare il settore con i canali giusti. È una normativa che diede il via libera al Distretto abruzzese del benessere, a cui fece da motore anche la Delibera di Giunta Regionale n. 1.270/P del 25 novembre 2005, governatore Del Turco, una sorta di Consorzio formatosi attraverso un protocollo d’intesa firmato a Caramanico, capofila del DAB, il 30 agosto del 2005 da 12 comuni: Abbateggio, Canistro, Caramanico Terme, Popoli, Raiano, Rivisondoli, Roccamorice, S. Eufemia a Majella, Salle, Scafa, Sulmona, San Valentino in Abruzzo Citeriore. Un gruppo che di concerto con la Regione stese un piano industriale per consolidare il ruolo dei territori termali abruzzesi, quale fattore aggregante del sistema turistico regionale, con obiettivi di breve, medio e lungo periodo che prevedevano la realizzazione di nuove strutture ricettive e di ristoro, la connessione con quelle esistenti, la riabilitazione motoria, la promozione, la formazione, l’occupazione e la riapertura e il completamento del centro termale di Popoli”.
Per il consigliere Pd, la Regione a guida Marsilio “molla” Caramanico a favore di Popoli ed “entra a gamba tesa nel comparto, perché l’atto infilato nella legge omnibus di turno si occupa solo di un impianto inaugurato da poco e non del termalismo abruzzese tutto”.
“Caramanico non merita tanta e tale indifferenza. Dopo in no allo stanziamento dei fondi necessari ad acquisire i lotti all’asta è chiaro che la Regione ha di fatto mollato la complessa situazione di Caramanico, consentendo che si arenasse o, peggio, con il rischio che finisse nelle mani sbagliate come stava accadendo se la politica e il territorio non si fossero ribellati, spingendo l’Areacom a intervenire e a mettere i paletti sul futuro dell’impianto. Servono soluzioni e un piano concepito con tutti i soggetti utili e capaci di costruire il rilancio, perché stiamo rischiando, così com’è accaduto con il complesso sportivo de Le Naiadi di Pescara, che l’incapacità del Governo regionale di scrivere un nuovo capitolo, in questo caso per le Terme di Caramanico, cancelli storia e potenziale di un patrimonio che rappresenta un’eccellenza del territorio e dell’Abruzzo”.
DE RENZIS (FDI): “PROGETTI PARALLELI”
Dal fronte della maggioranza replica il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luca De Renzis:”Il termalismo in Abruzzo è una risorsa preziosa e questo governo regionale lo sa molto bene. Una delle tante riprove sono i 9,5 milioni previsti per il parco del termalismo di Caramanico Terme mentre il fallimento dell’importante struttura , sia chiaro, è unicamente imputabile a politiche sbagliate attuate dal Pd abruzzese durante la sua gestione della Regione”.
“Proprio gli esponenti di quel disastroso Pd oggi hanno l’ardire di contestare l’operazione di rilancio di Popoli Terme, che coinvolgerebbe anche il territorio di Raiano, tentando di far passare il più sbagliato dei messaggi e cioè che si voglia bistrattare Caramanico, sulla cui questione proprio questo governo regionale sta studiando l’elaborazione di soluzioni concrete e sostenibili, nel pieno rispetto dei procedimenti giudiziari in essere”, ribatte De Renzis, che sottolinea: “E’ fondamentale distinguere il piano della gestione di un fallimento societario, con creditori in attesa di soddisfazione, dalle scelte politiche di governo del territorio e della cosa pubblica. Sarebbe interessante, in tal senso, conoscere l’opinione dei rappresentanti del Pd popolese sulle osservazioni espresse dai loro compagni di partito sul progetto Popoli Terme quale modello abruzzese di turismo e di benessere. Consideriamo, infatti, il termalismo un asset fondamentale, perfettamente integrato nell’offerta turistica dell’Abruzzo, e Caramanico Terme sarà al centro del nostro progetto di rilancio. La mission della Regione Abruzzo è chiara: sviluppare progetti paralleli che puntino a valorizzare e riqualificare le risorse naturali e gli impianti strategici del territorio regionale, preservandone ed esaltandone unicità e potenzialità.