Pescara. La notizia del cambio di destinazione urbanistica, approvata dal consiglio comunale, per l’area dell’ex Fea di Pescara, fa sollevare la polemica da parte di Italia Nostra.
L’associazione per la tutela del patrimonio storico interviene per l’area che ospitava la stazione di Pescara Porto della ex linea ferroviaria Pescara-Penne: “Un pezzo importante della nostra storia, va verso la soluzione più scontata: altro cemento”, scrive in una nota la locale sezione di Italia Nostra, riferendosi al progetto per “un Art Hotel, dove l’arte sarà nella hall e sul piazzale” laddove era previsto fino a poco tempo fa un polo turistico-culturale: “Questo si capisce da quanto hanno deliberato in Consiglio Comunale con il cambio di destinazione d’uso per l’area , con la piena intesa della Regione che è la proprietaria ed è responsabile di una inerzia durata anni ed anni, come è responsabile di non aver fatto rispettare le precedenti convenzioni già in essere per la realizzazione del polo culturale”.
“Un palazzo di 15 metri di altezza sorgerà a sovrastare i resti della Stazione, ridotti ad ornamentali residui”, insiste Italia Nostra, ; l’arte come un pezzo di hotelleria, come parte dell’arredo, per ottenere buoni pareri su Trip Advisor. Mentre si prepara tutto questo si è consentito l’abbattimento del Hotel Carlton per farne un enorme condominio; oggi si viene a dire che questa sarebbe la risposta alla carenza di alberghi. Dunque non politiche di sostegno e vigilanza sulle speculazioni ma privatizzazione delle aree pubbliche”.
“La Regione deve pretendere l’attuazione della convenzione in essere o revocarla in danno per mancata attuazione. Comunque Comune e Regione debbono favorire una partecipata riflessione sulle esigenze di quella parte di città senza improvvise quanto oscure svolte dell’ultima ora”, conclude Italia Nostra.