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Pescara

Una panchina rosa per Aurora nel parco Antonilli riaperto a Montesilvano

lOCATELLI

Montesilvano. Dopo un periodo di chiusura per importanti lavori di riqualificazione, il Parco Antonelli ha riaperto ufficialmente le sue porte alla comunità di Montesilvano.

La cerimonia di riapertura – avvenuta nella mattinata di sabato – è stata arricchita da un momento toccante: l’intitolazione di una panchina rosa in memoria di Aurora Brighella, la giovane studentessa del Liceo Misticoni Bellisario prematuramente scomparsa nel 2023.

I lavori di riqualificazione, avviati lo scorso ottobre hanno interessato l’intera area di 8000 metri quadrati del parco. L’intervento, reso necessario da una valutazione agronomica che evidenziava criticità nelle alberature, ha incluso l’abbattimento di alberi a rischio caduta, la potatura di alberi secchi e la manutenzione di siepi e tappeto erboso. Un investimento di 26.768,14 euro ha permesso di mettere in sicurezza oltre 100 alberi, restituendo al parco la sua bellezza e funzionalità.

La cerimonia di riapertura ha visto la partecipazione commossa dei genitori, dei fratelli e dei compagni di scuola di Aurora Brighella. La mamma di Aurora, Paola, ha condiviso con i presenti una lettera carica di amore e ricordi, tracciando il ritratto di una ragazza sensibile e altruista. I compagni di scuola e gli insegnanti di Aurora hanno espresso il loro affetto e la loro tristezza, ricordando la sua dolcezza e il suo spirito gentile, depositando sotto la targa posizionata vicino la panchina rosa in ricordo di Aurora, delle bellissime stelle che avevano realizzato insieme a scuola.

A simboleggiare la memoria di Aurora, è stato piantato un albero di ciliegio accanto alla panchina rosa, un gesto che rappresenta la vita e la speranza. L’agronomo Francesco Cellini ha spiegato il significato di questa scelta, sottolineando come il ciliegio, con la sua fioritura delicata e il suo frutto dolce, rappresenti la bellezza e la fragilità della vita. La panchina rosa, situata in un angolo tranquillo del parco, diventa così un luogo di riflessione e ricordo, un invito a non dimenticare Aurora e a custodire i valori che lei rappresentava: l’amore, l’amicizia sincera e la cura per gli altri.

“La riapertura del Parco Antonilli rappresenta un momento di grande significato per la nostra comunità”, ha detto il sindaco di Montesilvano, Ottavio De Martinis, “Abbiamo restituito ai cittadini uno spazio verde rinnovato e sicuro, un luogo dove le famiglie e i bambini possono ritrovarsi e trascorrere momenti di serenità. Ringrazio per questo, tutti coloro che si sono adoperati per la riapertura del parco, in particolare l’assessore Francesco Di Pasquale e il Rup Fabrizio Conte. L’intitolazione della panchina rosa ad Aurora Brighella è un gesto di profondo affetto e rispetto per una giovane vita spezzata troppo presto. Vogliamo che questo luogo diventi un simbolo di memoria e di speranza, un invito a coltivare i valori dell’amore, dell’amicizia e della solidarietà, che Aurora ha incarnato con la sua breve ma intensa esistenza. La sua memoria rimarrà viva nei cuori di tutti noi.”

“Aurora, la mia bambina per sempre”, ha aggiunto mamma Paola, è arrivata il 22 marzo come un dono, la luce rosa del mattino, la vita nuova racchiusa nello sbocciare dei fiori a Primavera. Era sensibile, dolce ed affettuosa. Le piaceva sentirsi chiamare Fiorellino Rosa della Primavera. Amava gli animali, osservava il cielo di notte per capire le stelle ed i pianeti e in estate si svegliava spesso all’alba per veder sorgere il sole. Sognava di diventare una ballerina ma anche di pilotare le Frecce Tricolori. Cantavamo insieme, giocavamo come due bambine e la sera leggevamo un libro prima di dormire. Aurora aveva poche amiche e non si stancava mai di abbracciarle. Durante il Covid io le raccomandavo di limitarsi e lei mi diceva: ‘Tranquilla, mamma!’ poi la vedevo correre verso la scuola e raggiungere le amiche abbracciandole forte. Si prendeva cura di chiunque vedesse in difficoltà o rimanesse solo. Aurora era semplice, sincera: possedeva i trucchi ma non li usava. A 15 anni non era riuscita a farsi un gruppo di amiche con cui uscire e se ne stava chiusa in camera sua a giocare ad un videogioco. Aveva timore ad uscire da sola fino al giorno in cui si fece coraggio ed uscì di casa. Dell’euforia di quei momenti e dei suoi ‘Non so che fare’ restano i vocali inviati alle amiche ed il suo inseparabile giubbino. Ora questa panchina rosa continuerà a dare voce ad una ragazzina timida che aveva dentro un cuore grande e tanta voglia di vivere la vita spensierata dei suoi coetanei. Una ragazzina che ci chiede di prestare attenzione a chi parla piano, a chi si siede all’ultima fila e nelle foto si mette in un angolino, a chi non chiede nulla ma nel silenzio ci fa dono dei tesori più grandi: l’affetto, l’amicizia sincera, l’amore senza condizioni…che è ciò che Aurora ci ha lasciato”.

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