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Uomo muore in Oncologia: 40 parenti devastano l’ospedale di Pescara

Sayonara Tortoreto

Pescara. Muore un 60enne e i parenti, a decine, devastano il reparto di Oncologia dell’ospedale di Pescara.

E’ accaduto, come riporta il quotidiano Il Messaggero, ieri mattina e solo l’intervento massicci delle forze dell’ordine è riuscito a fermare uno scenario di violenza e inciviltà, con porte divelte dai cardini, tavoli rovesciati, sedie e suppellettili lanciati ovunque.

A scatenare il caso, al quinto piano dell’ospedale civile, la morte di un uomo di 60 anni che, nonostante le cure, non è riuscito a superare una grave patologia. Così’, poco dopo le 7:30, dopo aver ricevuto la triste notizia, una 40ina di persone di etnia rom si sono riversate nel reparto di Oncologia, superando con la forza le barriere dell’accettazione, dando vita a una devastazione totale.

La guardia giurata in servizio ha allertato il 112, facendo intervenire diverse pattuglie di polizie e carabinieri che, dopo aver provato a ristabilire la calma, hanno scortato i sanitari con la salma in obitorio, dove è ripresa l’agitazione per alcuni minuti.

“L’episodio, nel corso del quale sono stati compiuti atti di danneggiamento all’ospedale”, commenta il direttore generale della Asl, Vero Michitelli, “non è solo un attacco alla dignità degli operatori di questa azienda, ma rappresenta una ferita profonda per l’intera comunità ospedaliera e per tutti coloro che credono nel valore della salute e del rispetto per il prossimo. A nome dell’azienda, esprimo la massima solidarietà al personale coinvolto, ai pazienti presenti ed assicuro il mio pieno sostegno. Ringrazio le forze dell’ordine prontamente intervenute e chiedo alla Procura della Repubblica, alla Prefettura e alla Questura di porre in essere tutte le azioni tese a garantire la sicurezza di tutti coloro che lavorano nell’azienda e per tutelare il diritto alla salute di ogni cittadino”.

 

Marco Marsilio. Dopo aver appreso la notizia delle violenze nel reparto di oncologia all’ospedale di Pescara ho chiamato il direttore generale della Asl, Vero Michitelli, per esprimere la solidarietà a tutto il personale colpito da questo vergognoso assalto e successivamente ho parlato con il prefetto della provincia di Pescara, Flavio Ferdani, al quale ho chiesto un intervento forte e deciso perché vengano puniti i responsabili di quanto accaduto. Gli autori di questo gesto totalmente ingiustificabile appartengono a un clan familiare ben noto alle autorità di pubblica sicurezza, i cui componenti non sono nuovi a questi atti di prepotenza e di violenza, in particolare nelle occasioni in cui qualcuno dei loro sodali accede al pronto soccorso. Questi gesti non possono e non devono restare impuniti”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

 

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