Pescara. Durante la serata di ieri, alle ore 21.30 gli uomini della Polizia di Frontiera Aerea e Marittima di Pescara, diretta da Dino Petitti, hanno arrestato di un cittadino iraniano di 43 anni.
Durante il servizio di controllo dei passeggeri che erano in partenza per Londra, le squadre di vigilanza aeroportuale hanno proceduto al consueto controllo dei passaporti e documenti presentati dai viaggiatori. Ad un certo punto, però, un operatore al gabbiotto ha notato qualcosa di anomalo durante il controllo di un passaporto polacco: il documento non sembrava genuino in quanto non possedeva tutti gli elementi di sicurezza necessari.
Da questo rilievo il soggetto è stato momentaneamente fermato per permettere un controllo più approfondito sul documento, sia tramite altro personale preposto, sia tramite le apparecchiature presenti in aeroporto. In effetti, il documento polacco, di buona fattura, presentava particolarità non conformi che non sono sfuggite agli operatori di frontiera.
Le apparecchiature informatiche hanno confermato quanto sospettato e inoltre, con l’acquisizione dell’impronta digitale dello straniero, è stato possibile effettuare l’interrogazione anche della banca dati collegata ai visti, da cui si è appurato che il cittadino in questione non era polacco, bensì iraniano, risultando la sua impronta collegata ad una richiesta di visto di un cittadino iraniano.
Lo straniero, vistosi scoperto, ha ammesso le sue generalità e mostrato le foto del passaporto originale memorizzate sul cellulare e del relativo Visto Schengen utilizzato per giungere in Italia nei mesi precedenti.
Non avendo con sé alcun documento valido, comunque, il 43enne veniva è stato foto-segnalato e dichiarato in arresto per possesso ed utilizzo di documento falso valido per l’espatrio. Lo stesso è stato tradotto presso il carcere di Pescara a disposizione dell’Autorità giudiziaria per il rito direttissimo che si terrà nei prossimi giorni.