Agente in servizio per 25 ore a Castrogno: proclamato stato di agitazione
Tutte le sigle sindacali chiedono intervento del prefetto per carenza organico e sovraffollamento
Nel carcere di Castrogno a Teramo le segreterie sindacali Sappe, Sinappe, Osapp, UIL-pa, Uspp, Cisl e Cgil indicono lo stato di agitazione e comunicano che da giovedì attuano l’astensione dalla mensa di tutti i turni.
“Tale astensione continuerà finché le scriventi segreterie riterranno utile tale forma di manifestazione – fanno sapere – Altresì contestualmente si da mandato a una delle segreterie regionali firmatarie a attivare la Commissione Arbitrale Regionale. Quanto detto scaturisce dal precipitare degli eventi, che ha colpito al struttura teramana di Castrogno. Infatti la Direzione della Casa Circondariale di Teramo, non solo non ha ascoltato il grido d’allarme che le scriventi segreterie hanno più volte rappresentato, non solo non ha sua sponte studiato el problematiche che investono l’istituto, che ha una carenza di personale su una pianta organica che si avvicina al 35%”.
E ancora “Sk parla di una pianta organica deficitaria per tutto una serie di motivi, il primo motivo, si parla di pianta organica che ha subito un taglio lineare per problemi di spesa pubblica, si tratta poi di pianta organica che non tiene conto delle varie tipologie di detenuti presenti e di tutte le problematiche che questo comporta, come ad esempio divieti di incontro etc. Poi si tratta di una pianta che non tiene conto del fatto che la presenza effettiva dei detenuti si attesta al 150% della capienza regolamentare. E per non farci mancare nulla si parla di una pianta organica che non tiene minimamente conto dell’età media dei colleghi e quindi di tutte le caratteristiche che questo comporta, ad esempio basti pensare che il personale anziano presente a Teramo ha come diritto oggettivo un periodo di congedo quasi doppio rispetto al personale giovane che magari fa servizio in istituti del nord’Italia. Insomma la direzione, da una parte è stata sorda a quanto da noi detto e dall’altra è stata cieca, rispetto alle condizioni che erano sotto gli occhi di tuti. In questi giorni poi ha preferito assecondare direttive generali, più che prendere le parti del
proprio personale, tagliando lo straordinario che veniva usato per assicurare un minimo di
sicurezza, sia per il personale stesso e sia anche per la sicurezza generale, infatti basti ricordare che nel mese di settembre l’istituto teramano ha avuto un evasione”.
“Quando avviene un evasione il problema si trasferisce sul territorio. Insomma ha sottovalutato, ha ignorato, trascinandosi, come risultato, abbiamo tutti i giorni personale che deve smontare dal servizio e non ha il cambio, abbiamo posti di servizio che chiaramente costituiscono l’ossatura della sicurezza di un istituto che vengono chiusi e accorpati, abbiamo un abbandono progressivo delle certezze, fino ad arrivare alla giornata di oggi nel quale un appartenente al corpo di polizia penitenziaria, ha svolto fino ad ora circa 14 ore di servizio continuativo, e se non interverranno novità svolgerà servizio attivo fino alle ore 8 di domani, per un totale di 25 ore ininterrotte”.
Insomma “una situazione che ha dell’incredibile.
Si Chiede ni questa occasione un intervento da parte dele istituzioni, quali al prefettura nella persona del prefetto e della politica teramana”.