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Castrogno, “Serve stato di emergenza per maxi assunzioni, pronti a denunciare” FOTO VIDEO

Sit in di protesta dei sindacati a Teramo per le condizioni del carcere

Sayonara Tortoreto

I sindacati degli agenti di polizia penitenziaria si sono ritrovati questa mattina al carcere di Castrogno per un sit in di protesta viste le condizioni in cui operano per sovraffollamento della struttura e carenza di organico.

“Un agente ogni cento detenuti”, è la situazione descritta questa mattina con i sindacati che suggeriscono la richiesta di uno stato di emergenza a livello nazionale per affrontare non solo le criticità locali e regionali.

È pronta anche la denuncia alle autorità competenti per le difficoltà nel carcere di Castrogno.

 

SOTTANELLI “Nell’immobilismo del governo la situazione del carcere di Castrogno continua ad essere indegna, inaccettabile. C’è una spaventosa carenza di personale che costringe gli agenti in servizio a turni insostenibili e a lavorare spesso in condizioni di sicurezza ben al di sotto degli standard minimi”. Lo ha detto Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione, che questa mattina ha partecipato al sit di protesta degli agenti di polizia penitenziaria davanti al carcere di Castrogno, in provincia di Teramo.

“In sedici mesi – ha aggiunto – è la terza volta che vengo qui e in questo lasso di tempo la situazione è anche peggiorata, con il governo sempre non pervenuto. Ho anche presentato un’interrogazione al ministro Nordio, denunciando lo stato drammatico in cui versa la stragrande maggioranza degli istituti di pena italiani e sollecitando interventi immediati. La risposta? Promesse non mantenute e impegni completamente disattesi. Come quelli presi dal Sottosegretario Delmastro, che un anno fa, in visita proprio a Castrogno, assicurò l’assunzione di nuovo personale salvo essere puntualmente smentito dai fatti. Tanta propaganda, nessun risultato. E a pagarne le conseguenze – conclude Sottanelli – sono gli agenti di polizia penitenziaria e i detenuti, i cui diritti sono costantemente violati”.

LA NOTA DEI SINDACATI CONSEGNATA ALLA DIREZIONE DEL CARCERE “Con la presente le seguenti sigle sindacali Sappe, Osapp, Uspp e CGIL qui rappresentati da Pallini Giuseppe, Di Felice Nicola, Scardicchio Massimo e Cerquitelli Roberto. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo più volte denunciato la deriva e le defezioni di una gestione direttiva e penitenziaria inaccettabile, la quale ha condotto ad una recrudescenza di problematiche, sia dal punto di vista lavorativo, nonché sociale e morale. Che di fatto colpiscono e interessano chiunque eserciti delle mansioni o ricopra un pubblico ufficio nel difficile contesto restrittivo del carcere teramano. Tuttavia duole prendere atto che, allo stato attuale, ogni confronto (dentro e fuori dalle relazioni sindacali) non ha prodotto miglioramenti dal punto di vista organizzativo, lavorativo e, non meno importante, sul piano dell’ordine e della sicurezza interna dell’Istituto. Ma bensì, la situazione si è ancor più esacerbata, e si è giunti ad operare in una condizione lavorativa precaria, rischiosa e lesiva della dignità del personale.

È bene specificare che, con la presente nota, non si fa mero riferimento alle già note difficoltà di gestione di una popolazione detenuta caratterizzata dalla notevole presenza di utenti con patologie psichiatriche o di facinorosi, per le cui assegnazioni abbiamo sempre garantito la nostra presenza e competenza; piuttosto si rimanda a problematiche più ampie che hanno stravolto un sistema di gestione interno consolidato ormai negli anni, il quale garantiva presenza e continuità lavorativa, tutela dei diritti e rispetto delle regole del trattamento penitenziario.

In primis non possiamo non elencarle il dato che più preoccupa il personale che ci fregiamo di rappresentare: il notevole abbassamento dei livelli minimi di sicurezza. La presenza di più di 400 detenuti, in sovrannumero del 150%, ha condotto ad un esponenziale aumento degli eventi critici e ad una crescente difficoltà di governo del fenomeno, dovuto anche a delle scelte assolutamente non condivisibili della Direzione quali quella di ridurre ed accorpare posti di servizio nevralgici (a titolo d’esempio basti pensare che è divenuta prassi consolidata unificare il posto di addetto al Reparto infermeria con quello di addetto alReparto isolamento e Sorveglianza a vista), o quella di imporre un drastico e frettoloso piano di recupero ferie che, se sul piano logico aveva la giusta funzione di evitare un danno erariale allo Stato, sul piano fattuale ed in queste modalità ha sguarnito ancora di più l’Istituto di personale, costringendo al contempo quello presente a sopperire alle lacune createsi da codesta scelta gestionale.

In secondo luogo le Sigle Sindacali in intestazione non si trovano in alcun modo d’accordo con la gestione sciagurata dell’Ufficio Servizi nella pianificazione e organizzazione dei servizi giornalieri. Senza far mai evidente alla Direzione della svolta peggiorativa relativa alle condizioni di lavoro causata dall’imposizione di ferie forzate e dall’aumento del carico di lavoro per il personale presente, l’Ufficio Servizi ha fatto ricorso eccessivo alle ore di straordinario del personale, specie quello a turno, lavorando ogni giorno in via emergenziale per ovviare ai problemi da esso stesso creati. Si è, inoltre, reso autore di gravi ritardi nella programmazione mensile delle turnazioni di servizio e di errori madornali come segnare nel servizio giornaliero chi era in malattia da giorni o chi aveva già effettuato il turno di notte; ha programmato da Mod.14 doppi-turni di 12 ore anche senza l’assenso dell’interessato; ha scoperto tutti i posti di servizio che potevano essere scoperti portando allo sfinimento i pochi poliziotti rimasti; per incompetenza organizzativa ha consolidato la prassi di assegnare nel turno mattutino un solo collega per sezione con cento detenuti o per posti di servizio dove è richiesta la necessaria presenza di almeno due addetti (ad es. Ingresso Passeggi e Campo Sportivo); non ha assicurato il cambio M.O.S. o il cambio al personale in servizio, anche esterno, da più di dodici ore; ha richiamato personale a qualsiasi ora e nei giorni in cui allo stesso erano stati concessi dei congedi. Come se tutto ciò non bastasse, non è stato all’altezza del compito assegnatogli a causa delle palesi violazioni del Protocollo di Intesa Locale (PIL), Protocollo di Intesa Regionale (PIR) e Accordo Quadro Nazionale (AQN), tali mancanze e lacune, come se non bastasse, hanno portato anche a un notevole incremento delle assenze per malattia, da parte di un personale ormai stremato.

In ultimo luogo, la carenza cronica del 35% dell’organico di Polizia Penitenziaria che affligge il penitenziario di Teramo è un dato allarmante se letto in considerazione dei seguenti fattori: parte del personale è stato messo in congedo di pre-pensionamento; altra parte, pur essendo formalmente considerato in pianta organica, è attualmente assegnato al G.O.M. e non può essere utilizzato; come già accennato in precedenza, questa Direzione ha provveduto infine a porre in ferie (si ribadisce, in maniera massiccia e frettolosa, e senza tener conto delle esigenze di sicurezza e di gestione dell’Istituto e senza un minimo di accordo sindacale che stabilisse le regole minime di gestione di tale fenomeno) tutto il personale che nel corso degli anni ha accumulato giorni di congedo ordinario, pena la perenzione degli stessi qualora non fruiti. Pertanto si conferma che alla fine della lettura della presente questo gruppo sindacale attuerà il sit-in comunicato con nota congiunta del giorno 3 aprile c.a. e, si comunica le proposte sindacali in ordine ai punti della convocazione. Piano ferie estate 2024: in relazione alla proposta formulata lo scrivente apparato sindacale ritiene che il quantitativo di giorni proposti per ogni turno sia insufficiente oltreché fuori normativa, infatti si nota chiaramente che i periodi sono solo di 16 o 18 giorni, senza tener conto per esempio il comma 8 del DPR 395/90, che al personale con oltre 25° anni di servizio prevede 21 giorni di ferie….Pertanto si chiede una riformulazione che pur nel rispetto dei livelli di sicurezza, incrementi il numero minimo di giorni da fruire, almeno gg.20 per turno, aumentando a giorni 21 per coloro che vanno nel primo e ultimo turno.

Per i punti due e tre della convocazione, si rappresenta che evidentemente in attesa del nuovo PIR che sicuramente inciderà anche riguardo gli interpelli, e anche in attesa di una giusta valutazione da parte di chi da pochi giorni ha preso il Comando della Polizia Penitenziaria qui in servizio, si chiede di riconvocare per predetti punti in seguito a dette risultanze”.

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