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Corteo per la Johnson Controls: a Colonnella sfilano lavoratori e istituzioni VIDEO

Lavoratori, sindacati e istituzioni in marcia per difendere il lavoro

Colonnella. “Si tengono le menti in Italia, perchp sottopoagate. Mentre la produzione viene spostata laddove costa meno. Tutto questo è illogico e immorale”.

E’ uno degli slogan, non l’unico, lanciato questo mattina in occasione del corteo a difesa degli oltre 60 posti di lavoro della Johnson e Controls di Corropoli. Azienda che fa parte di una multinazionale americana che in maniera improvvisa ha deciso, entro la fine del 2023, di mandare a casa oltre 62 dipendenti del polo produttivo in Val Vibrata. E al corteo organizzato dalle sigle sindacali dei metalmeccanici erano presenti le maestranze, le altre sigle sindacali, le istituzioni. I sindaci con la fasce di Corropoli (Dantino Vallese), Controguerra (Franco Carletta) e Alba Adriatica (era presente il vicesindaco Simone Pulcini), l’assessore regionale Pietro Quaresimale, che ha illustrato i percorsi tracciati dalla Regione, il sottosegretario alla giunta regionale Umberto D’Annuntiis, il consigliere regionale Dino Pepe.

Ma anche la politica con il segretario provinciale di italia Viva, Luciano Monticelli. E proprio la presenza della politica è stata sottolineata dai sindacati (elemento sottolienato da Natascia Innamorati della Fiom e Marco Boccanera della Fim) per cercare di disegnare un epilogo di quello prospettato dall’azienda. Ma non è solo il tema della Johnson al centro delle preoccupazioni. Il settore metalmeccanico ha già perso, nel corso degli anni, 300 posti di lavoro e sembra quasi seguire quella che è stata l’emorragia, in questa zona, degli impieghi nel manifatturiero. Il corteo di manifestanti si è messo in moto dalla zona dei centri commerciali, per raggiungere la rotatoria del casello della A14 e poi nell’attiguo parcheggio per i vari interventi. Per quanto riguarda l’azienda di Corropoli, il piano della multinazionale prevede una procedura di licenziamento collettivo per 62 lavoratori sui circa 140 impiegati. Resterebbero solo i progettisti (nel sito si realizzazione sistemi di controllo e anti-incendio) e gli impiegati, con la produzione dirottata all’estero.

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