Dal prossimo anno sempre visitabile la Domus del Leone di Palazzo Savini a Teramo
Accordo per permettere fruzione costante, intanto tornano le aperture straordinarie
Questa mattina, a Palazzo Savini, l’amministrazione comunale, nella figura del sindaco Gianguido D’Alberto, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo, nella figura della soprintendente Cristina Collettini e la famiglia Savini, con Bernardo Savini, hanno sottoscritto un importante e definitivo accordo che porta a conclusione un percorso, avviato in questi anni, e che oggi concretizza una stabile collaborazione tra le parti al fine di mettere in campo tutta una serie di attività finalizzate alla valorizzazione e conservazione della Domus del Leone.
L’obiettivo, condiviso da Comune, Soprintendenza e proprietà della Domus, è quello di garantire una fruizione costante, per la comunità teramana e per i turisti, dello storico edificio e in particolare del Mosaico del Leone, oggetto di un recente intervento di restauro, attraverso un calendario di aperture condiviso e preventivamente concordato, così come di ampliare le possibilità di conoscenza del sito, mediante attività mirate di valorizzazione.
Il sito archeologico sarà inoltre inserito nel programma delle attività di valorizzazione del patrimonio archeologico programmate dalla Soprintendenza, quali, a titolo esemplificativo: Giornate Europee dell’Archeologia, Giornate Europee del Patrimonio, Piano di Valorizzazione.
“Questo importante accordo si inserisce in quel percorso avviato dalla nostra Amministrazione, fin dal primo mandato, volto a valorizzare l’identità culturale della nostra città e a restituire alla comunità tutti i principali luoghi della cultura – sottolinea il sindaco Gianguido D’Alberto – un percorso che ci ha visti impegnati con la famiglia Savini e con la Soprintendenza a mettere insieme una progettualità importante volta a rendere definitivamente, e in modo permanente, fruibile il Mosaico e la Domus del Leone, nell’ottica di garantire a cittadini e turisti di poter godere pienamente di tutte le bellezze della nostra città. Per questo, già nel corso dell’anno, abbiamo garantito delle aperture straordinarie e adesso, con questo accordo, andiamo a strutturare ulteriormente la collaborazione tra Comune, Soprintendenza e proprietà del bene con l’obiettivo di valorizzarlo sempre più. Garantirne una fruizione costante, nell’ambito del percorso di promozione del patrimonio archeologico cittadino che vede nell’area di piazza Sant’Anna un’area ricca di storia e cultura, grazie alla presenza di un’importante scavo archeologico e della chiesa di Sant’Anna dei Pompetti, è la concretizzazione di quel concetto di Cultura come Capitale che ci ha sempre guidato”.
“Portiamo a compimento un percorso virtuoso iniziato con la dottoressa Mencarelli che mi ha preceduto e che ho voluto portare avanti non solo per continuità amministrativa, ma anche e soprattutto perché questa operazione è un esempio di collaborazione virtuosa pubblico/privato, un progetto che era nel cuore dei nostri uffici sul territorio, dell’amministrazione comunale e della proprietà – dichiara la Soprintendente per le province di L’Aquila e Teramo Cristina Collettini – l’accordo di oggi dona alla collettività la possibilità di apprezzare in maniera strutturata e continuativa uno dei beni archeologici più importanti del teramano, un vero pezzo di arte e di storia che comunque sarà sotto costante osservazione da parte dei nostri tecnici, in ragione dei prioritari fini di tutela. L’accordo con il Comune di Teramo e la famiglia Savini, a cui va il nostro ringraziamento per la disponibilità dimostrata a rendere conoscibile alla comunità tutta un bene di proprietà privata, rappresenta inoltre una buona prassi e può servire da esempio per il territorio in una visione del patrimonio culturale, ancorché privato, quale testimonianza storico artistica e pertanto bene comune della collettività”.
Soddisfazione viene espressa anche dalla proprietà della Domus del Leone, rappresentata da Bernardo Savini.
“Con la firma di questo accordo voltiamo pagina e inizia un nuovo capitolo della vita millenaria di un sito archeologico che merita di essere scoperto e apprezzato da tutti – dichiara Savini – questo atto rappresenta un importante primo passo fondamentale per il consolidamento di questo rapporto trilaterale che permetterà alla “Domus del Leone” di tornare protagonista, come merita, della storia locale e non solo. Ringrazio il Comune di Teramo, che si è reso disponibile e ha dimostrato grande determinazione nel raggiungere l’obiettivo che svariati anni fa ci eravamo prefissati e ringrazio anche la Soprintendenza per averci aiutato a svolgere al meglio le opere di restauro del bene che abbiamo il grande onore di preservare”.
Nelle more della piena attuazione dell’accordo, proseguiranno intanto le aperture straordinarie. Per le festività natalizie il sito sarà visitabile il 29 dicembre e il 5 gennaio, dalle ore 16:00 alle ore 19:00.
La Domus del Leone è uno degli esempi più significativi di abitazione databile al I sec. a.C.
Prende il nome dalla raffigurazione centrale che decora il tablinum, lo studio del padrone di casa, caratterizzato da un mosaico policromo con motivo a cassettoni, composto da 49 lacunari quadrati, al cui centro, entro una cassetta in pietra, è posto l’emblema rappresentante il leone che lotta con il serpente.
Il felino, che si posiziona su uno sfondo naturalistico, è colto in posizione di attacco, con le zampe anteriori divaricate, la schiena inarcata, raffigurato leggermente di scorcio, mentre con una zampa artiglia il serpente che, a sua volta, si avvinghia attorno alla zampa posteriore sinistra.
Le tessere musive che compongono questo riquadro centrale sono di vario taglio: quadrangolari quelle sullo sfondo, allungate quelle dei baffi della fiera, tonde quelle delle pupille e dell’iride e applicate con disposizione centripeta, cioè con la grandezza delle tessere che decresce dall’esterno verso l’interno.