“Giusto tra le Nazioni” a Umberto Adamoli: “Lui, come Oskar Schindler” VIDEO
Cerimonia alla presenza dell'ambasciatore israeliano Jonathan Peled
L’ambasciatore israeliano Jonathan Peled ha consegnato questa mattina al Parco della Scienza di Teramo il titolo di “Giusto tra le Nazioni” ai discendenti di Umberto Adamoli. Questa onorificenza viene conferita dallo Stato di Israele dopo anni di indagini ai non ebrei che, a rischio della propria vita, hanno agito in modo eroico per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah. Sono oltre 700 i giusti tra le nazioni.
La figura di Adamoli è stata paragonata a quella di Oskar Schindler dalla scrittrice Paola Fargion che, con l marito, si è mossa in prima persona per arrivare al traguardo odierno. Cittadino teramano e tenente colonnello della guardia di finanza, già decorato con la medaglia d’argento, è stato podestà prima a Silvi e poi a Teramo dal 1939 e contribuì alla salvezza di numerosi ebrei triestini e stranieri dalla deportazione nei campi di sterminio. Il suo nome rimarrà ora sulle pietre del Muro d’Onore del Memoriale a Gerusalemme, mentre la medaglia è stata consegnata alle fiamme gialle per essere custodita nel museo storico della guardia di finanza.
Al Parco della Scienza anche il presidente della Regione Marco Marsilio, il presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo, il prefetto, oltre ai sindaci del territorio, studenti e familiari di Adamoli e discendenti di coloro che da lui sono stati salvati.
Imponenti le misure di sicurezza all’esterno dell’area, con tre anelli di sicurezza presidiati da forze dell’ordine e protezione civile.
MARSILIO “La storia di Umberto Adamoli è un esempio straordinario di integrità morale e responsabilità civile, che deve continuare a ispirare le nuove generazioni”. È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio questa mattina nel suo intervento di saluto alla cerimonia di consegna dell’attestato e della medaglia di Giusto tra le Nazioni a Umberto Adamoli. Il riconoscimento postumo, per il suo ruolo nel salvare numerose famiglie ebree dalla deportazione durante l’occupazione nazista tra il 1943 e il 1944, nonostante fosse podestà fascista della città, è stato affidato alla pronipote Clarice Adamoli.
“Il conferimento di tale onoreficienza è un motivo di grande orgoglio per l’Abruzzo e un doveroso tributo a un uomo che, con coraggio e umanità, ha saputo mettere a rischio la propria vita per salvare quella di tanti innocenti. La Regione Abruzzo è fermamente impegnata nel custodire e tramandare questa memoria, affinché il suo sacrificio e i valori che ha incarnato non vadano mai perduti”.
IL PARERE DELLA CASA DEL POPOLO “Quella che vedete è una notifica del 22 maggio 1944 del podestá Umberto Adamoli in cui si rendono note (appunto) le disposizioni sui beni di proprietà dei cittadini (ma non solo) di “razza ebraica”. Fortunatamente Teramo vedrà i partigiani liberarla solo una ventina di giorni dopo
Umberto Adamoli, podestá fedele al duce e alla repubblica sociale, agli stessi rimase fedele fino a che, evidentemente, vide convenienza. Questo non sorprende, il fascismo è trasformismo, aderenza al potere in qualsiasi modo, l’ideale borghese per eccellenza. Lo vediamo con il signor presidente del consiglio, aggressiva verso le petromonarchie del golfo Persico fino a che le è convenuto, ma divenutane ora alleata. E non sorprende neanche che lo stato ebraico voglia premiare uno cosí, che a seconda della convenienza o aiutava la RSI e i nazisti a sequestrare i beni ebraici o aiutava gli ebrei a sfuggire dalla persecuzione nazista e repubblichina. I “giusti”, chi voleva aiutare la città, ieri era in montagna, oggi lotta contro il genocidio del popolo palestinese”.