Offida, Lo Chef Daniele Citeroni Maurizi presenta il menù di primavera dell’Osteria ‘Ophis’ di Offida: chichiripieno, funghetti e uno straordinario ‘caciù e pepe’
“Non posso negare che mi piacerebbe vincere la stella della Guida Michelin, ma non è un’ossessione e voglio vincerla continuando a cucinare come piace a me, con le verdure del mio orto e gli animali da cortile della mia vecchia casa”.
Così lo Chef Daniele Citeroni Maurizi dell’Osteria Ophis ad Offida ha presentato il nuovo menù Primavera 2023. Ophis è l’antico nome di Offida, e Daniele offidano Doc, offre la sua proposta gastronomica basandosi su ricette storiche della zona, reinterpretate con un twist moderno. Ophis trova casa in un antico palazzo nobiliare di fine Settecento, Palazzo Alessandrini, situato proprio nel cuore del borgo medievale di Offida. Ci sono solo diciotto posti a sedere e questo consente allo chef e alla sua brigata di coccolare ogni ospite con la dovuta attenzione, conducendolo in quello che è un viaggio sensoriale all’interno del panorama gastronomico piceno.
“Osteria Ophis non ha fornitori – ha tenuto a precisare Daniele Citeroni Maurizi durante la cena di presentazione arrivata al termine di qualche giorno di ferie – ma solo produttori che ci forniscono direttamente la materia prima. Tutti gli ingredienti utilizzati in cucina provengono infatti da realtà selezionate, quando è possibile ubicate sul territorio, ma anche in altre zone d’Italia, in un concetto che trascende il “chilometro zero” per concentrarsi innanzitutto sulla qualità degli ingredienti. Le erbe spontanee, le misticanze ed eventuali fiori eduli vengono invece coltivati direttamente in un orto a pochi chilometri dal paese.
Il menù degustazione, include 8 portate e si apre con una costante: i cosiddetti “Benvenuti”, una sorta di preludio che riassume in sei bocconi i piatti più tipici della provincia picena: dall’oliva all’ascolana ricostruita in gelatina, alla frittata in trippa, al pancotto rivisitato, ai ceci in porchetta fino al ‘chichiripieno’ tipico di Offida. Poi ecco gli antipasti con porro e patata, il buonissimo carciofo e la ‘rossa’ di Pedaso. Il primo piatto è una vera bontà: ‘Caciù e pepe’. Nel puro spirito pasquale i tortelli ripieni di pecorino immersi in un brodino di pepe sono davvero straordinari. Il secondo piatto è una carne di castrato alla piastra con erba misticanza.
Anche tra i dolci figura qualche apprezzatissimo “veterano”, presente in carta da anni, e anche in questo caso lo chef non perde occasione per far conoscere ai suoi avventori un po’ della sua Offida. Tra i dessert più iconici, infatti, c’è la sua rivisitazione del funghetto offidano, un dolcetto di tradizione popolare a base di acqua, farina, zucchero e semi di anice, che oggi in paese viene preparato solamente in quattro punti vendita. E poi il nuovo ‘Tartufo bianco al caffè’ un dolce al cucchiaio con il caffè d’orzo che regala profumi e antichi sapori.
Insomma, l’Osteria Ophis dopo aver conquistato per il quarto anno consecutivo una menzione nella prestigiosa guida Michelin Bib Gourmand, dal 2015 è insignita della chiocciola, massimo riconoscimento della guida di Slowfood Osterie d’Italia ed è tra le trattorie meritevoli di tre gamberi per la guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso. Manca solo la ‘Stella’.