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Ombrelloni e salvamento obbligatorio: norma caos. I balneari minacciano serrate

lOCATELLI

Alba Adriatica. Si rischia, concretamente, di ritardare l’apertura degli stabilimenti balneari e di non poter assicurare il servizio di vigilanza in mare. E gli operatori balneari, esposti anche a possibili sanzioni, vivono queste settimane che precedono l’avvio della stagione nell’incertezza più assoluta.

Situazione incerta. E’ una sorta di corto circuito istituzionale quello che ruota attorno alle disposizioni delle ordinanze balneari. Quella regionale traccia un percorso, quelle di sicurezza balneare (emessa dalle capitanerie di porto) dicono altro e poi c’è il nodo legato alle interpretazioni delle stesse norme, che pongono questioni ulteriori.

Salvamento. Ordinanza regionale prevede la stagione balneare dal primo giugno al 15 settembre dove è obbligatorio garantire per i concessionari il servizio di salvamento. Rispetto al passato ci sono alcune novità: non c’è più la fascia cuscinetto, la possibilità di prevedere balneazione a soli fini elioterapici (resta solo per le spiagge libera), l’aumento delle ore di vigilanza (da 9 a 10) e l’obbligo di assicurare il salvamento anche negli ultimi due fine settimana di maggio e gli ultimi due di settembre. O meglio c’è solo dal 25 novembre al 5 marzo, ma non in questo periodo.

Problema personale. Questo scenario pone delle oggettive difficoltà ad organizzare il servizio per la carenza di personale, che è evidente in estate, figurarsi in bassa stagione e considerando anche che i bagnini sono soprattutto studenti. E poi c’è un ulteriore problema. Così facendo non possono essere nemmeno attrezzate le spaggie, visto che l’interpretazione delle ordinanze pone anche l’obbligo del salvamento nei periodi cuscinetto.

La protesta. Le categorie sono sul piede di guerra i minacciano serrate: aprire in ritardo le proprie attività se non di trovano soluzioni. La protesta arriva dal litorale nord: Comitato anti-erosione di Alba Adriatica, Oba e operatori turistici di Martinsicuro e Villa Rosa. “Così è uno stillicidio”, commentano i balneari. “E non si hanno le possibilità di trovare i bagnini fuori stagione e sul piano organizzativo siamo in grandissima difficoltà. Non è giusto lasciare nell’interetezza più assoluta la categoria che si confronta con le istituzioni che non sono nemmeno in sintonia”. Gli operatori minacciano azioni eclatanti, come una serrata per il 18 maggio (il primo giorno nel quale, come da ordinanza di sicurezza balneare, bisognerà garantire il salvamento) e lanciano un appello: “la politica regionale deve internivenire, in maniera rapida per sanare questa situazione e fare in modo di trovare una via d’uscita”.

 

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