Omicidio Caldarelli: rilievi dei carabinieri nel casolare di Corropoli

Corropoli. Nel casolare di campagna dove Andrea Cardelli e la compagna, Alessia Di Pancrazio, vivevano, si cercano elementi importanti per completare un puzzle che ha già tanti tasselli messi al loro posto.

I carabinieri del reparto scientifico del comando provinciale, nella giornata di oggi, sono stati del casolare di Corropoli, di proprietà di Andrea Cardelli, 41 anni, con precedenti per reati contro il patrimonio, che potrebbe essere il luogo dove Martino Caldarelli, 48 anni (nel avrebbe compiuti 49 il 16 aprile), di Isola del Gran Sasso, potrebbe essere stato ucciso. E poi trasportato nel laghetto artificiale a ridosso del Salinello, a Sant’Omero.

Il resto è storia nota, ripercorsa dagli inquirenti: dall’adescamento sessuale da parte della ragazza, a scopo di rapina, e poi la colluttazione con Cardelli, culminato con l’accoltellamento mortale.
L’indagine, ovviamente, prosegue: nella giornata di giovedì dovrebbe essere affidato l’incarico per l’autopsia sulla salma di Martino Caldarelli. Attualmente disoccupato, ultimo figlio di una famiglia numerosa e che si prendeva cura della madre malata e da tutti descritto come una brava persona. Finita in una morta fatale.

Nel frattempo sono da scandire i passaggi successivi dell’inchiesta. Attualmente la coppia è in stato di fermo per rapina ma il capo di accusa è destinato ad essere riformulato in omicidio volontario. La donna è già in carcere, Cardelli che avrebbe materialmente accoltellato Caldarelli piantonato in ospedale.

Le persone indagate. Andrea Cardelli, 41 anni, con alcuni precedenti in tema di reati contro il patrimonio, è originario di Sant’Omero e da anni viveva a Corropoli, nel casolare di campagna di proprietà della famiglia. La compagna, Alessia Di Pancrazio, originaria di Giulianova, ha alle spalle un matrimonio, dal quale è nata una bimba affidata al padre. Da qualche tempo aveva una relazione con Cardelli.