Pescara. Ritardi di oltre 4 mesi nel rilascio dei referti relativi alle mammografie e agli screening di prevenzione oncologica nel distretto sanitario di Pescara Nord.
A riferire i disagi segnalati da alcuni utenti è il consigliere regionale Pd Antono Blasioli, che ieri si è recato in visita ispettiva presso il distretto sanitario di base: “Da protocollo seguito in tutta Italia, al fine di una maggiore garanzia per i pazienti, gli esami vengono refertati da due radiologi indipendenti l’uno dall’altro”, spiega, “A dilatare l’attesa del riscontro sembra essere proprio il tempo che intercorre tra la prima e la seconda refertazione, mentre stando alle linee guida la risposta dovrebbe pervenire il più velocemente possibile, in genere a distanza di circa 40 giorni dall’esame. Anche perché, trattandosi di prevenzione, le tempistiche sono fondamentali, in quanto una diagnosi precoce vuol dire aumentare sensibilmente le possibilità di guarigione, al contrario una diagnosi tardiva può determinare l’inoperabilità del tumore”
“I ritardi, che nella Asl di Pescara superano i quattro mesi”, ribadisce il dem, “non sono ovviamente imputabili al personale che, come ho potuto constatare di persona, si prodiga alacremente nella gestione dei pazienti, seguendoli lungo l’intero iter previsto. Abbiamo scoperto che i ritardi sono invece dovuti alla mancanza di radiologi esclusivamente dedicati all’attività di screening. Una carenza che si protrae da mesi, ma che in precedenza era in parte attenuata dalla disponibilità di un paio di radiologi – andati in quiescenza e mai sostituiti – che in determinate giornate si dedicavano allo screening oncologico in aggiunta alle altre mansioni”.
“I radiologi infatti devono barcamenarsi tra Uoc di radiologia, Pronto soccorso e screening, turni massacranti che non a caso hanno indotto negli ultimi mesi due professionisti a fuggire dal pubblico ed impiegarsi nella sanità privata, aggravando ulteriormente la situazione e facendo sì che, a fronte dei 10 minuti richiesti alle pazienti, il referto non arrivi neanche a distanza di 4 mesi dall’esame a causa della carenza delle professionalità preposte alla refertazione. Una criticità che oltretutto vanifica la funzione stessa dello screening, ovvero la prevenzione del tumore più diffuso tra le donne”, prosegue Blasioli, che conclude: “Abbiamo ricevuto rassicurazioni per cui la situazione dovrebbe migliorare tra settembre e novembre. Presenterò una interpellanza in Consiglio regionale per chiedere se quanto accaduto a Pescara si stia verificando anche in altre Asl regionali e capire come sia stato possibile impiegare tutto questo tempo per sopperire alla mancanza di personale”.