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Pescara, villa confiscata ai criminali a Rancitelli destinata agli indigenti

Via ai lavori da 900mila euro

Pescara. Una villa su due piani confiscata alla criminalità in via Tavo 310, nel pieno cuore di Rancitelli, a Pescara, riprende vita grazie al progetto di Housing temporaneo che consentirà a persone in difficoltà, senza tetto o in stato di grave indigenza ed emarginazione, di trovare un ricovero ma soprattutto di tornare a programmare una vita “normale”.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina dal sindaco Carlo Masci e dall’assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio in occasione del via ai lavori di recupero dell’immobile. “Questa struttura tolta alla criminalità organizzata  – ha affermato il sindaco Carlo Masci – viene riconvertita a spazio dedicato a coloro che hanno bisogno e che chiedono una mano tesa. Si tratta di un’operazione di grande qualità sociale, perché come Comune ci facciamo trovare pronti ancora una volta per sostenere gli emarginati. Non è questo infatti il primo esempio di residenze utilizzate a scopi sociali, lo abbiamo già fatto per altri quattro immobili dando la possibilità a tante persone di ricominciare a vivere con serenità”.

L’amministrazione di Pescara nell’ultimo triennio nell’ambito “Housing First” ha accolto 24 persone che hanno potuto tornare a un’esistenza dignitosa: in 16 casi, con la collaborazione delle associazioni che operano con il Comune, questi soggetti hanno trovato un lavoro e una casa.

In via Tavo si tratta di un intervento finanziario di 928mila euro, di cui 710mila derivanti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Al primo piano ci saranno spazi che accoglieranno sei o sette persone per “Housing first”; al piano terra , con un altro progetto finanziato parallelamente, sorgerà una centrale operativa del Pronto intervento sociale che sarà attiva h24 per soccorrere e aiutare persone che vivono per strada e si trovano nella  difficoltà più estrema.

“Siamo indubbiamente stati bravi – ha detto l’assessore Adelchi Sulpizio – a intercettare le risorse, che tra l’altro arrivano da bandi nazionali e non comportano alcuna spesa per l’ente e quindi per i cittadini di Pescara. Questo deve rappresentare a mio avviso un motivo d’orgoglio non solo per gli amministratori ma per l’intera comunità, perché siamo tra i pochi comuni d’Italia che riescono a disporre di immobili confiscati. Oggi iniziamo i lavori di recupero – che contiamo di concludere in pochi mesi – e volevamo essere presenti. Questo progetto ci permette infatti di raggiungere un doppio obiettivo: da una parte realizziamo uno scopo di legalità a beneficio di tutto il quartiere, a dimostrazione che lo Stato c’è ed è forte; nello stesso tempo dimostriamo che il sistema pubblico, in questo caso il Comune di Pescara, può essere protagonista di un patto di inclusione sociale con soggetti senza fissa dimora che all’interno di un percorso, che dura tra i sei mesi e un anno e in cui saranno seguiti da personale specializzato dei Servizi sociali, potranno uscire dall’emarginazione e guardare al loro futuro con maggiore fiducia. È un’azione concreta di contrasto alla grave emarginazione adulta”.

All’incontro di questa mattina ha preso parte anche la presidente della Commissione comunale Politiche sociali Maria Luigia Montopolino che ha voluto rimarcare come “questa amministrazione sul fronte del sociale in questi quattro anni abbia fatto davvero molto. L’associazione “On The Road” non ricovera solo le persone ma le segue e  le porta a riacquistare una dignità.  Il centrodestra in questa zona posso dire sita facendo tanto sia riguardo alla sicurezza che al sociale. Le cose richiedono tempo per raggiungere una loro definizione, ma certo è che ora si può dire che sono stati fatti dei passi importanti, in alcuni casi attesi da oltre 50 anni”.

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