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Rigopiano, 7 anni dopo la tragedia: il giorno del ricordo

Sayonara Tortoreto

Rigopiano. Già 7 anni sono trascorsi dalla tragedia dell’Hotel Rigopiano: era il 18 gennaio 2017 quando, alle 16.49, una valanga travolse e distrusse il resort di Farindola, alle pendici del versante pescarese del Gran Sasso, provocando la morte di 29 persone.

E come nei precedenti 6 anni, per l’Abruzzo oggi ricorre il giorno del dolore e del ricordo.

I parenti delle vittime si riuniranno a Rigopiano per ricordare i propri cari con una fiaccolata alle ore 15:00 davanti all’obelisco dell’hotel, seguita dalla deposizione di fiori, da una messa e dalla lettura dei nomi dei “29 angeli di Rigopiano”.

Alle 16.49, un coro intonerà “Signore delle cime”, poi verranno liberati in cielo 29 palloncini bianchi.

Commemorazioni sono previste anche a Chieti nel pomeriggio, mentre stamani a Montesilvano il sindaco di Ottavio De Martinis ha deposto un mazzo di fiori nel giardino di via Nilo, intitolato proprio alle vittime di Rigopiano: “Oggi – ha dichiarato De Martinis – ricordiamo la tragedia di Rigopiano nel giardino di via Nilo che da due anni abbiamo intitolato alle vittime di questa tragedia. Un evento che ha toccato molto da vicino la nostra città anche perché due delle vittime e cinque dei sopravvissuti vivevano nella nostra città. Oggi abbiamo deposto un mazzo di fiori affinché il ricordo delle 29 vittime resti sempre presente nei nostri cuori”.

Presenti anche alcuni familiari delle vittime, come Paola Ferretti, mamma del compianto Emanuele Bonifazi: “Emanuele, mio figlio, lavorava nell’hotel da quattro anni. Oggi è difficile parlare. Posso dire che prima mi sentivo tradita. Ora mi sento anche ingannata. Cosa mi aspetto dal futuro? Una sentenza giusta. “Nessuno di noi – ha aggiunto la donna – cerca vendetta perché sappiamo che niente è nessuno potrà ridarci quello che ci è è stato tolto. Noi chiediamo semplicemente giustizia non solo per i nostri angeli, ma per tutti gli italiani perché quello che è successo a Rigopiano non debba accadere mai più. Chi amministra in nome e per conto dello Stato ha delle responsabilità e va punito nel modo dovuto”.

I parenti delle vittime, infatti, pretendono ancora che sia fatta giustizia: il processo di primo grado si è chiuso a febbraio 2023 con 25 assoluzioni e 5 condanne per il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, a 2 anni e 8 mesi di reclusione, il dirigente del settore viabilità della Provincia di Pescara e il responsabile del servizio viabilità dell’ente, Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio (3 anni e 4 mesi di reclusione), l’ex gestore dell’albergo, Bruno Di Tommaso, e Giuseppe Gatto, redattore della relazione tecnica per l’intervento sulle tettoie e verande dell’hotel (sei mesi di reclusione ciascuno).

In corso da dicembre il processo d’appello all’Aquila: la sentenza è prevista per il prossimo 9 febbraio.

Marsilio: “Ferita Aperta”

“La tragedia di Rigopiano è una ferita ancora aperta per la nostra comunità e per l’Italia intera”, ha scritto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook. Il post è accompagnato da una foto dei soccorsi, listata di nero in segno di lutto.

“Oggi l’Abruzzo si stringe ai familiari delle vittime – ha aggiunto – e ricorda lo sforzo eroico di soccorritori e volontari”.

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