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Stadio Bonolis, “Non si dettano condizioni nelle trattative, proposto anche anticipo”

La replica del sindaco Gianguido D'Alberto alla conferenza di Iachini

Sayonara Tortoreto

Come nelle attese, nel pomeriggio il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, insieme all’assessore Alessandra Ferri, ha replicato alle parole del gestore dello stadio Bonolis, Franco Iachini. 

“La proposta del privato su cui si apre la trattativa tra le parti è sulla base di 4.370.000 euro – ha spiegato D’Alberto – Ci siamo mossi da questa base di partenza e ci siamo messi a lavorare, abbiamo fatto tutto ciò che un ente pubblico può fare per proporre una proposta alternativa da parte della città e cercando di avvicinare la soluzione definitiva della questione. Quando un sindaco si siede a un tavolo, non rappresenta solo sé stesso ma io porto con me 52mila persone che ho il dovere di rappresentare e ogni decisione che prendo la faccio in rappresentanza di tutti, dal più interessato al meno interessato”.

E ancora: “Una trattativa seria quando sono chiare le posizioni di partenza e l’asticella non si può spostare. All’esito di queste verifiche, al contrario di quello che è stato comunicato, abbiamo avanzato tre offerte: una prima, poi due offerte il 3 aprile e fanno seguito al rispetto del termine del 31 marzo perché le parti si sono confrontate in quel momento e si sono prese alcuni giorni per riflettere. L’offerta più importante è di 4.200.000 euro da parte nostra, inserendo anche un elemento nuovo, ovvero dare un anticipo subito, non rateizzando tutto ma proponendo il versamento immediato intorno al milione di euro”.

D’Alberto ribadisce che “la nostra volontà è di proseguire il percorso e confrontarci immediatamente però le trattative si fanno in due e non dettando condizioni, ma ponendo ferme le posizioni e venendosi incontro. Un sindaco non può consentire di tener sotto scacco una città, non penso che sia questo il caso, ma tutti dobbiamo lavorare per trovare la soluzione e la volontà dell’amministrazione è piena”.

L’assessore Ferri ha sottolineato che si era “partiti da una base di 4.370.000 euro da parte del gestore, poi portata a 4.500.000, asserendo che ha aggiunto altri investimenti, ma non è stata una richiesta formalizzata, bensì è emersa nel corso delle trattative.

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