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Teramo mare ed ex manicomio di Teramo: per D’Alfonso “due esempi di inconcludenza amministrativa”

Attacco ai "marsiliesi"

Teramo. “Fra gli esempi di inconcludenza amministrativa ai massimi livelli possiamo sicuramente citare ciò che la Regione Abruzzo targata centrodestra non ha fatto per Teramo e provincia”. Esordisce così in una nota l’Onorevole Luciano D’Alfonso riferendosi alla Teramo mare e al manicomio della città.

 

“Il presidente della giunta regionale in scadenza, di professione indecisore”, prosegue D’Alfonso, “tiene da anni in salamoia due opere fondamentali approvate e finanziate con il Masterplan del 2016: il completamento della superstrada Teramo-mare (al tempo 85 milioni di euro oltremodo sufficienti) e la riqualificazione dell’ex manicomio di Teramo (35 milioni consegnati sul tavolo dell’ex modello Teramo). Per quanto riguarda quest’ultimo, esattamente due anni fa scrissi al vescovo di Teramo, mons. Lorenzo Leuzzi, invocando la celebrazione di una messa per far partire i lavori”.

“Bisogna infatti ricorrere all’aiuto divino per capire quali siano i motivi che non permettono l’avvio del cantiere, considerato che le risorse sono pronte da ben 90 mesi – il Masterplan fu approvato nel maggio 2016 con un accordo tra la giunta regionale che ho presieduto e il governo nazionale – e la progettazione è stata elaborata. Stiamo parlando di una struttura insediata nel cuore della città, con potenzialità enormi dal punto di vista culturale e non solo, che attende solo di essere riportata alla funzionalità”.

In merito al quarto lotto della Teramo-mare, il presidente della Regione in scadenza non riesce a mediare tra le richieste dei Comuni coinvolti e l’Anas. Invece di passare il tempo a fare sfilate o a tuffarsi nelle piscine di proprietà pubblica, l’indecisore potrebbe impegnarsi a sbloccare la querelle sul tracciato e dare il via ai lavori di quella che è un’infrastruttura fondamentale per la viabilità, ma temo che in questo caso neanche l’intercessione divina potrebbe ottenere qualche risultato”.

“Noi in 54 mesi di legislatura regionale abbiamo portato alla provincia di Teramo oltre 546 milioni di euro: tutta la copertura finanziaria riguardante la depurazione, le risorse per la viabilità nella Val Fino, la riqualificazione del liceo Delfico nel capoluogo, i fondi per la fortezza di Civitella del Tronto e l’Istituto zooprofilattico. I marsiliesi non hanno prodotto risultati, neanche avendo i soldi e i progetti già pronti. Come direbbe un noto allenatore di calcio, zero tituli”.

 

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