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Omicidio Teramo, “Papà mi trattava come spazzatura”

Prima notte in carcere per Francesco Di Rocco

Prima notte in carcere per Francesco Di Rocco, il 49enne che lunedì sera ha accoltellato mortalmente il padre di 83 anni al termine di una lite avvenuta nell’abitazione all’interno della stazione di Teramo.

L’uomo deve rispondere di omicidio aggravato dai futili motivi e dal grado di parentela e oggi si terrà l’udienza di convalida del suo arresto.

Per domani invece, affidata a Christian D’Ovidio, è fissata l’autopsia sul corpo dell’83enne che, da sempre, secondo un primo racconto reso da Francesco al pm Monia Di Marco quando era ancora indagato per tentato omicidio, lo avrebbe vessato. Figlio ancora dipendente da lui economicamente e sottoposto a continue pressioni psicologiche che anche chi li conosceva, racconta.

Non è escluso che il legale Federica Benguardato possa chiedere per il suo assistito la perizia psichiatrica.

L’esame autoptico servirà ad appurare anche il numero esatto di coltellate che hanno raggiunto l’ex capostazione e se un fendente in particolare si è rivelato poi mortale.

La sera di lunedì tutto è partito da una discussione su una insalatiera: Francesco ha preso un coltello da cucina “e poi non ricordo più nulla”. 

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