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Teramo, quel progetto accantonato che prevedeva la fontana a piazza Garibaldi FOTO

Entro la fine della settimana l'amministrazione inaugurerà un'opera incompleta

lOCATELLI

“Si stanno concludendo  i lavori di riqualificazione dell’ipogeo di Piazza Garibaldi, che hanno interessato non solo l’aspetto estetico della struttura ma anche la risoluzione delle gravi infiltrazioni d’acqua che da tempo compromettevano la sala sottostante”.

A dirlo “Teramo Vive”, dell’ex assessore Valdo Di Bonaventura, lista che in teoria siede sui banchi di maggioranza.

“Il restyling sicuramente migliorerà l’aspetto dell’ipogeo, rendendolo più accattivante grazie all’installazione di getti d’acqua a terra, al ritorno del datario e a un’illuminazione potenziata. Tuttavia, l’intervento rappresentava  un’occasione per restituire alla città un simbolo caro ai teramani: la fontana centrale della piazza. Il progetto originario, firmato dall’architetto Cafà su incarico dell’ex assessore Di Bonaventura, includeva proprio la realizzazione di questa fontana. Tale proposta è stata accantonata quando la gestione dell’opera è passata dall’assessorato alle Manutenzioni a quello dei Lavori Pubblici. In quell’occasione, si decise di affidare l’incarico a un nuovo progettista, che elaborò un progetto completamente diverso, con il consenso dell’allora assessore Cavallari e dell’attuale sindaco D’Alberto”.

E ancora: “Questa scelta ha privato la città di un elemento identitario, molto amato dai cittadini. Coinvolgere la comunità nella decisione avrebbe potuto trasformare Piazza Garibaldi in un luogo ancora più rappresentativo e valorizzare ulteriormente uno spazio di grande importanza per l’ingresso alla città. Il risultato finale, seppur accettabile sotto molti aspetti, lascia un senso di incompiutezza e il rimpianto per ciò che poteva essere realizzato: la fontana come da foto”.

Entro la fine della settimana dovrebbe essere rimosso il cantiere che insiste da luglio 2023, liberando dunque la piazza: lavori che, nelle intenzioni, dovevano durare pochi mesi e che invece hanno paralizzato molto più a lungo il centro città. Opere che tra l’altro non sono terminate, perché continueranno al di sotto della rotatoria, con la sala ipogea che resterà ancora chiusa.

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