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Sport

Da capitano a club manager del Città di Teramo: la nuova vita in biancorosso di Ivan Speranza

Ivan Speranza è il nuovo club manager del Città di Teramo.

Dopo 265 presenze, 11 reti siglate, 9 stagioni indimenticabili (a partire dal 2011/12 e interrottesi soltanto nel triennio dal 2019 al 2022), l’appassionante storia d’amore infinita tra il capitano di lungo corso ed il Diavolo prosegue con una nuova, emozionante, esperienza.

Prossimo al compimento dei 38 anni, originario di Mirabella Eclano, in maglia biancorossa può vantare da calciatore diversi successi (1 Campionato di Serie D, 1 Campionato di Seconda Divisione, 1 Campionato di Lega Pro, 1 Campionato di Promozione), rifiutando nel corso delle stagioni occasioni probabilmente irrinunciabili per un miglioramento della sua carriera, ma che hanno finito per legare indissolubilmente il suo nome alla città di Teramo. Come un’autentica bandiera, come si addice al calcio romantico di una volta.
Quei colori (e quella fascia) che ha sempre indossato con orgoglio, professionalità e straordinario senso di appartenenza.

“Terminando il campionato, ho avuto il tempo di metabolizzare il mutamento personale in atto, iniziando a capire come poter indirizzare la mia vita professionale. Non è che la voglia di giocare sia scomparsa da un giorno all’altro, anzi, è difficile compiere quella scelta fatidica di chiudere con il calcio giocato, ma gradualmente sia il fisico che la testa mi hanno consigliato di lasciare il mio Teramo da vincente, terminando in bellezza un percorso affascinante. E anche quest’aspetto mi ha consentito di lasciare con maggior serenità – ha affermato – Difficile dire cosa abbia di speciale questa città per il sottoscritto, ma la verità è che mi ha preso emotivamente, integrandomi subito nel calore della teramanità. I primi anni di continui successi, con un ringraziamento speciale da rivolgere ai presidenti Campitelli e Cimini, hanno probabilmente influito nel far crescere questo rapporto, suggerendomi di rifiutare diverse proposte di categoria superiore e più invitanti dal lato economico, ma preferendo ascoltare il mio cuore. È una maglia che non avrei mai lasciato, peccato per quei tre anni di assenza, ma ho avuto la fortuna di chiudere la mia carriera qui. Ed è quello che più conta. Teramo mi ha sempre fatto sentire bene, è stato facile realizzare una scelta di vita”.

E ancora: “In queste categorie il club manager non è una figura abituale. Sarò un dirigente a tutto tondo, facendo da collante tra dirigenza, staff tecnico e calciatori. È un mondo profondamente diverso da quello vissuto sinora, ma volontà e curiosità di intraprendere questo percorso non mi fanno difetto. Sono conscio del fatto che, in questa nuova veste, ogni aspetto andrà visto in maniera diversa da prima. Cresceranno le responsabilità, ma ci sono abituato dopo aver indossato per tante stagioni la fascia di capitano, assumendomene tante per il bene del gruppo. Il presidente Di Antonio mi ha suscitato una grande impressione per la sua voglia di fare ed il senso della programmazione, elementi che nel calcio contano moltissimo. Dai direttori e dal mister ho percepito un segnale forte di apprezzamento, dandomi piena libertà di scelta. E già questa è una bella sensazione. È un incarico che richiederà molte più ore di lavoro rispetto al rettangolo verde, ma non lo capisci fin quando non lo vivi. Sembra scontato, ma darò tutto me stesso in questa mia nuova avventura professionale, imparando quotidianamente da tutti, nel rispetto dell’ultracentenaria tradizione calcistica cittadina. Teramo è parte di me”.

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