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Il Pescara si beffa da solo e regala il derby all’Ascoli

lOCATELLI

Pescara (4-3-3): Plizzari, Pierozzi, Brosco, Pellacani, Crialese, Meazzi, Valzania, Dagasso, Merola, Ferraris, Cangiano. In panchina: Saio, Profeta, Lancini, Letizia, Moruzzi, Staver, De Marco, Saccomanni, Alberti, Bentivegna, Tonin, Arena. Allenatore: Silvio Baldini

Ascoli (4-3-3): Raffaelli, Alagna, Piermarini, Curado, Adjapong, Carpani, Odjer, Varone, Silipo, Corazza, D’Uffizi. In panchina: Livieri, Zagaglia, Caucci, Gagliolo, Maurizii, D’Amore, Bando, Bertini, Maiga Silvestri, Baldassin, Tremolada, Gagliardi, Ciabuschi, Forte, Re. Allenatore: Mirko Cudini

Reti: 26’ Pierozzi, 52’ D’Uffizi, 90′ Gagliardi

Arbitro: Carlo Rinaldi della sezione di Bassano del Grappa

Torna Silvio Baldini in panchina, dopo la lunga squalifica, ma il Pescara non ritrova la sua proverbiale magia nel derby del lunedì sera contro l’Ascoli.

Molto buona l’impostazione iniziale della gara da parte di Baldini, così il Pescara, al 26’, trova il vantaggio: Cangiano piazza il cross su punizione, Pierozzi si inserisce sul secondo palo e l’appoggia in rete con il piatto. L’Ascoli reagisce a fatica, così il Delfino continua la sua partita e reclama veementemente un rigore per un’ampia trattenuta subita in area piccola da Cangiano nell’ultima azione del primo tempo.

Nel secondo tempo entra Moruzzi per i padroni di casa e in 30 secondi arriva al tiro che, seppur dalla distanza, impegna Raffaelli. Un falso allarme per il Picchio che, al 52’, approfitta di un grave errore di Pierozzi: molle la respinta di testa sul limite della propria area, D’Uffizi ringrazia per il regalo, attacca solitario e infilza senza pietà l’incolpevole Plizzari. I bianconeri riprendono coraggio e al 62’ Silipo, dopo una discesa sulla destra, inventa un pallonetto a giro che scheggia l’esterno del palo lontano. Le due squadre non riescono, poi, ad evolvere in alcun modo e il derby sembra arenarsi in parità. Al 90′, però, sul cross di Tremolada, si inceppa la trappola del fuorigioco del Pescara, Gagliardi riceve senza alcun problema e infila appena entrato in area nella porta di Plizzari, beffando il Delfino con una rimonta dal sapor dell’harakiri.

Un’auto-beffa, quella della squadra di Baldini che condanna se stessa alla sconfitta con due errori macroscopici. I fischi dell’Adriatico condannano il Pescara e certificano lo status di una squadra incapace di risalire la china dopo la tanto attesa vittoria ritrovata a Carpi.

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