Alba Adriatica. “Non è un problema politico, mancano invece strutture e servizi capaci di gestire chi deve fare i conti con problemi di natura psichiatrica”.
E’ l’altra faccia dalla gestione dei migranti quella che analizza Gianni Di Marco, presidente di un’associazione che gestisce l’accoglienza e che si confronta, quotidianamente, con problemi di varia natura. In queste settimane, ad Alba Adriatica, tengono banco le scorribande di alcuni migranti (tre in maniera particolate), affetti da problemi di natura psichica che rappresentano fattori di pericolo, sotto vari aspetti. “Qui la politica e le dispute non c’entrano nulla”, afferma Di Marco, “ma c’è un problema più ampio che è legato all’accoglienza e ai problemi che ne emergono.
L’Italia è un paese che deve fare i conti con l’immigrazione, a vari livelli, e vanno organizzati sul territorio servizi e centri utili per gestire tutte le situazioni”. Il riferimento è agli migranti affetti da problemi psichici, per i quali l’accoglienza al Cas di Roseto è scaduta (sottolinea Di Marco) e che sono sul territorio. Nei casi estremi, come è accaduto, vengono sottoposti a Tso, ma poi nulla cambia perchè avrebbero bisogno di essere seguiti e di asistenza.
“Su questo il sistema accoglienza fa acqua da tutte le parti”, prosegue Di Marco, “e servono dei centri dedicati per gestire questi casi. Il problema non si risolve lanciando accuse, ma provando a fare rete anche perchè la gestione dei casi complicati non può essere lasciata all’improvvisazione, come accade ora”.
