Alba Adriatica, il caso dei tre migranti con problemi psichici: lettera aperta al consiglio comunale
Alba Adriatica. Il tema è di straordinaria attualità. Per la cronaca (sabato notte uno dei migranti, affetti di disagio psichico, hanno creato parecchio trambusto in viale della Vittoria), e anche per l’attualità politica, visto che nell’ultima seduta consiliare Laura D’Ambrosio (Siamo Alba) ha reiterato una vecchia interrogazione del mese di settembre.
E su questo tema, la presenza sul territorio comunale di tre migranti che presentano problemi di ordine psichico (in carico ad Cas di Roseto, ma nella sostanza che gravitano da tempo ad Alba Adriatica), e che sono un pericolo per loro stessi e per la normale convivenza civile, dalle pagine social di Alba Rinascita (che ga riferimento a Valerio Di Mattia di Fiepet Confesercenti) è stata pubblicata una vera e propria lettera aperta al consiglio comunale.
La lettera
“Abbiamo più volte denunciato, assieme a molti cittadini, associazioni di categoria e forze politiche, come questo stato di abbandono possa costituire un pericolo per gli stessi malati e per i cittadini che quotidianamente entrano in contatto con il disagio manifestato attraverso atteggiamenti pericolosi ed ingestibili.
Così mentre l’Ente comunale, ancora dopo anni resta incomprensibilmente inerte, cresce l’esasperazione e la preoccupazione nel paese.
Corre voce che pochi giorni fa gli atteggiamenti aggressivi di uno di questi migranti avrebbero prodotto reazioni ancora una volta disdicevoli, presto divenute una vera e propria caccia all’uomo.
Il disagiato psichico in questione sarebbe stato più volte malmenato ed infine persino attaccato da un branco formato da diversi uomini che lo hanno ridotto in uno stato penoso.
Il ricorso alla violenza contro le intemperanze dei tre malati psichiatrici è ormai divenuto un metodo comune, reiterato più volte, che testimonia come la totale assenza istituzionale nella gestione del caso abbia infine creato condizioni di stress sociale esplosive, da tempo fuori controllo.
Disagiati psichiatrici che aggrediscono i cittadini, cittadini che reagiscono picchiando i disagiati psichiatrici: questo è il triste spettacolo.
Non va aggiunto nessun altro commento a questo penoso scenario.
Siamo ormai prossimi alla tragedia.
Peraltro destano diverse perplessità le parole del Sindaco in particolare e dell’assessore delegato agli affari sociali, i quali in consiglio comunale, anziché rassicurare la cittadinanza ed attivare immediate iniziative a tutela del disagio psichico, agendo per il ruolo di massima autorità sanitaria sul territorio, non hanno ancora saputo indicare alcun percorso pratico da intraprendere o già intrapreso.
L’unico atto concreto che è stato individuato nella pubblica assise è stato l’invito rivolto dal Sindaco ai cittadini a denunciare presso la locale caserma dei Carabinieri i malati psichiatri protagonisti di azioni aggressive e pericolose.
In verità sarebbe anche giusto il contrario: i tre disagiati, qualora fossero in grado di capire cosa stia loro accadendo, potrebbero essi stessi produrre almeno tre denunce alla caserma : una contro chi li ha abbandonati a se stessi anziché curarli avendoli presi in carico, una contro l’inerzia dell’Ente comunale che gestisce i luoghi ove stazionano in stato di indigenza, di pericolo e di malattia, una contro gli aggressori che per contenere i loro stati di esagitazione li pestano a sangue non avendo altre possibilità di immediata tutela per la propria personale incolumità.
A tal punto di assurdo, confuso, umiliante degrado civico e sociale è giunta la vicenda che ormai va risolta con fermezza.
Pertanto torniamo a chiedere interventi di somma urgenza per la gestione e risoluzione del caso.
E’ necessaria la presa di immediata responsabilità di chi deve agire per ruolo e per competenza sul caso specifico fatto oggetto di infinite segnalazioni.
Il tempo è scaduto già da molti mesi: tergiversare ancora potrebbe rivelarsi molto pericoloso.