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Teramo

Alba Adriatica, il nuovo lungomare: lungo confronto in consiglio comunale

Alba Adriatica. La politica ha avuto uno spazio decisamente ridotto. A “parlare” nella seduta consiliare straordinaria dedicata al progetto del nuovo lungomare, peraltro già avviato, sono stati soprattutto i tecnici.

 

Il pool di professionisti e dirigenti del Comune che hanno programmato l’opera, cantierizzata, e che ora ha mosso i primi passi. E che ha prodotto due esposti in procura (uno della minoranza e l’altro degli ambientalisti) sui quali si stanno facendo le valutazioni del caso.

Sono tanti gli elementi emersi nel corso della seduta consiliare, l’attesa seduta consiliare, chiesta dalle minoranza attraverso una petizione per “conoscere” il progetto del nuovo lungomare.
Le posizioni politiche, ovviamente, sono rimaste decisamente distanti. Dal gruppo di Siamo Alba che ha sottolineato la mancata risposta sulla richiesta di una diretta streaming del consiglio e della necessità di ricorrere ad una petizione per poter indire in consiglio comunale. “Se siamo qui”, ha sottolineato il capogruppo, Massimo Marconi, ” lo dobbiamo ai cittadini. Alla loro voglia di conoscere il progetto e di avere delle risposte alle domande definendo la seduta, gremita da tanti cittadini almeno nella fase iniziale, una pagina di grande democrazia.

La risposa politica, prima delle analisi dei tecnici, è stata affidata al vicesindaco Simone Pulcini che ha ripercorso tutti i passaggi del nuovo lungomare. Iniziato nel 2019, dagli incontri in remoto, viste le restrizioni Covid. “Non c’è mai stata la volontà di nascondere nulla. Potevamo fare di più? Visto il periodo di restrizioni il percorso di apertura e di condivisione con minoranze e associazioni di categoria e portatori di interesse è stato fatto. Anche con una trasmissione tv e convivisioni sui social”. Pulcini ha ribadito la valenza dell’opera pubblica attraverso quattro concetti. Lungomare più ampio, più sicuro, più verde e più caratterizzato.

Tutti gli attori (pool di tecnici comunali ed esterni) che hanno lavorato al progetto e che ora seguono i lavori, hanno preso la parola durante la seduta. Spiegando nel dettaglio iter amministrativo e caratteristiche progettuali e utilizzo dei materiali della maxi-opera pubblica da 6milioni di euro.
Ma la questione che ha maggiormente favorito confronti e riflessioni, riguarda la questione delle alberature. I pioppi “abbattuti” e da sostituire e che hanno anche prodotto gli esposti. E qui si sono confrontate le domande da parte delle minoranza (Laura D’Ambrosio e Valerio Caserta, in maniera particolare, che hanno poggiato l’attenzione sulla necessità di salvare il salvabile).

Lorenzo Granchelli, agronomo, ha portato esempi molto chiari in termini di numeri sulla base di uno studio che era stato commissionato nel 1999 e poi nella sostanza aggiornata in sede di stesura del lungomare. Ebbene, da circa 1000 alberi presenti sulla riviera ora, pineta a parte (per la quale il sindaco Antonietta Casciotti chiederà lumi alla Regione su come muoversi, anche alla luce del ricorso al Tar sulla classificazione) ne restano 300. L’intento è quello di introdurre un numero maggiore di alberi rispetto a quelli da sostituire (alcuni morti e altri a fine vita) in modo da ringiovanire tutto il patrimonio verde. “L’obiettivo del sindaco”, ha chiuso la Casciotti, ” è quello di tutelare la pubblica incolumità e ho il magone ogni qualvolta c’è un’allerta meteo ed è necessario procedere ad una sostituzione progressiva della vegetazione”.

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