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Teramo

Alba Adriatica, la minoranza: ecco perché abbiamo abbandonato l’aula

Alba Adriatica. Nel video la registrazione della seduta consiliare, in alcuni passaggi, tesa.

In una nota, diffusa nelle ultime ore, i motivi che hanno spinto il gruppo consiliare di Siam Alba, dopo la conclusione dello spazio dedicato alle interrogazioni ad abbandonare l’aula.
La questione che sembra aver acceso gli animi ha riguardato l’interrogazione sul tema della sicurezza (e gli aspetti legati alla cosiddetta movida molesta).
Le ragioni dell’abbandono. “Abbiamo deciso di abbandonare l’aula per protestare contro la mancanza di diritto di replica non concessa dal presidente del consiglio.

“Abbiamo deciso di portare all’attenzione del consiglio comunale la problematica che sta investendo la comunità, il sistema economico e l’ordine sociale del nostro paese”, si legge nella nota.
Abbiamo fornito una puntuale analisi sulle vicende, sui risvolti cittadini, sulla necessità di maggior controllo, sulla valutazione degli strumenti messi in campo rivelatisi purtroppo inefficaci.
Per noi questo è il servizio di indagine e confronto che svolgiamo a nome della cittadinanza che rappresentiamo e che ci chiede soluzioni ed approfondimenti.
Di fronte a temi di tale gravità che comprendono risse, alcolismo adolescenziale e violenze su minori abbiamo trovato un clima incredibilmente ostracista ed offensivo.

La presa di posizione. Il Sindaco ha più volte interrotto il nostro intervento contestandolo, non permettendo al consiglio di seguire il filo logico del discorso, addirittura abbandonando l’assise rifiutandosi di ascoltare la minoranza.
Il Presidente del consiglio non ha fatto altro che cercare di giustificare la condotta inaccettabile del sindaco che su un tema tanto importante ed attuale ha tentato di rigettare la discussione.

Sono seguite offese, siamo stati definiti pagliacci, comizianti, maleducati in un clima surreale ed indegno per l’assise che rappresentiamo e che ci ospita pro tempore.
La nostra protesta silente è stata una risposta diretta alla decisione del Presidente di non permetterci di intervenire, ulteriormente, su temi scottanti e attuali, limitando, di fatto, il nostro diritto fondamentale di espressione e partecipazione attiva al dibattito consiliare, lasciando, invece spazio alle gratuite reazioni aggressive, ingiuriose ed offensive da parte del Sindaco e di alcuni esponenti della maggioranza.

Riteniamo che il diritto di parola sia essenziale per un confronto democratico e costruttivo all’interno del consiglio comunale e non siamo più disposti a subire atti di ostruzionismo da parte della Presidente alla quale ricordiamo, qualora ci fosse bisogno, il suo ruolo di garante dell’espressione di parola di tutti i consiglieri e non solo di quelli della maggioranza.

Clima di tensione. Il clima di tensione creato dal Sindaco, così come gli sberleffi da parte del vicesindaco Pulcini, hanno ostacolato la nostra capacità di portare un significativo e pacato contributo su una tematica complessa, tra l’altro resa pubblica da diverse testate giornalistiche, quale quella della movida locale animata da adolescenti esposti ad ogni rischio di dipendenza con conseguenziale e grave nocumento alla pubblica sicurezza, alla comunità, al patrimonio pubblico e alla rete commerciale nonché all’immagine di una cittadina.

Uscita dall’aula. Per questi motivi, abbiamo deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta, sperando che tale gesto porti ad una riflessione più approfondita e pacata sulla necessità non solo di garantire a tutti i consiglieri il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma anche di attuare una politica seria, scevra dai personalismi e dagli egocentrismi e che promuova e attui azioni concrete e virtuose quali quelle di ottenere un capillare controllo dell’illegalità e l’istituzione di tavolo di confronto sulla pubblica sicurezza. È doveroso riconoscere e salvaguardare i diritti di una cittadinanza che vive quotidianamente il disagio e i soprusi derivanti da un sistema turistico che è al collasso in una città che assume, sempre più, i connotati di un luogo insicuro, violento e abbandonato a sé stesso.

Il gruppo consiliare Siamo Alba resta aperto al dialogo e auspica una maggiore consapevolezza della tematica ed una più ampia partecipazione anche da parte delle anime silenti della maggioranza e che si attivi, inderogabilmente, un fervido e dinamico civismo al fine di fronteggiare insieme le problematiche che impediscono una fattuale risoluzione del fenomeno”.

 

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