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Teramo

Alba Adriatica, lavori lungomare. Gli ambientalisti: “procedura viziata. Manca trasparenza”

Comitato e associazioni lamentano l'impossibilità di avere documentazione

lOCATELLI

Alba Adriatica. Lesi i diritti di comitati, associazioni e cittadini. Gli ambientalisti tornano a sollevare dubbi e perplessità sugli abbattimenti dell’intero filare di pioppi sul nuovo lungomare di Alba Adriatica.

Il Comitato Provinciale per la tutela del Verde Pubblico unitamente alle associazioni di controllo ambientale riconosciute dal Ministero dell’Ambiente LIPU e Mountains Wilderness, contestano la gestione amministrativa prodotta dagli uffici comunali di Alba Adriatica incaricati della gestione del progetto di riqualificazione del nuovo lungomare Marconi.

La ricostruzione. “A seguito delle nuove disposizioni richieste dalla Soprintendenza Paesaggio Archeologia e Belle Arti de L’Aquila e Teramo all’Ente comunale di Alba Adriatica circa la necessità di approfondire i motivi d’indifferibilità e urgenza degli abbattimenti dei pioppi del lungomare Marconi zona nord.
A seguito dei nuovi incarichi affidati dall’Ente comunale per le perizie tecniche (delibera n. 179 del 27.11.2024), le associazioni hanno prodotto una diffida al Comune contro ulteriori abbattimenti ed esercitavano contestualmente i propri diritti riconosciuti con richiesta di accesso documentale e richiesta di perizia in contraddittorio con proprio tecnico incaricato per valutazioni nel merito”.

Ad oggi non ci sono stati riscontri, nonostante (fanno rilevare le associazioni) un sollecito lo scorso 11 febbraio e dunque oltre dopo due mesi l’originaria richiesta.

Il fatto nuovo. Il comitato e le associazioni hanno tuttavia appreso per le vie brevi che l’Ente Comunale sia già da tempo venuto in “possesso delle perizie in oggetto e che le stesse perizie per buona parte degli esami prodotti smentiscono le motivazioni precedentemente addotte circa l’indifferibilità e l’urgenza degli abbattimenti e la pericolosità per la pubblica incolumità di tutti i pioppi presenti sul lungomare.
Pertanto, per quanto sinora è stato possibile rilevare, sembrerebbero crollare le motivazioni sempre addotte dal sindaco in precedenza e fatte oggetto in area nord, a fronte dei molteplici dubbi sollevati, di approfondimento da parte del Soprintendente.
Le nuove perizie tuttavia sinora sono trattenute negli uffici comunali e sono state dagli uffici comunali stessi messe in evidenza solo alle parti politiche ed al Soprintendente.
Al momento le perizie non vengono pubblicate nell’albo pretorio, né risultano consultabili dai comitati, dalle associazioni e dai cittadini che ne hanno fatto richiesta”.

I precedenti. Per i primi abbattimenti allo stesso modo non furono fornite perizie tecniche sui pioppi;
per i secondi abbattimenti le perizie sono state acquisite molti mesi dopo i tagli stessi;
per la terza sessione degli abbattimenti le perizie furono acquisite poche ore prima dei tagli e dunque, come per tutte le precedenti, non risultarono consultabili per l’incongruenza temporale con la procedura dell’accesso documentale agli atti.

Pertanto si ritiene che gli uffici comunali continuino a mantenere nei confronti del diritto all’informazione dei cittadini ed alla trasparenza della procedura amministrativa un atteggiamento ambiguo e lesivo nei confronti della cittadinanza, tanto più che si tratta della gestione del patrimonio arboreo comunale in area storicizzata e sottoposta a vincolo paesaggistico.

Gli uffici continuano attraverso la procedura ad autorizzare abbattimenti e demolizioni arboree eliminando valori ambientali, culturali ed economici tutelati dallo Statuto Comunale e dal Ministero della Cultura attraverso il vincolo paesaggistico, senza permettere la valutazione dei documenti, il legittimo diritto di partecipazione alla procedura ammnistrativa e la possibilità di ricorrere presso le sedi competenti ove sia ritenuto necessario.

La parte politica, il Sindaco stesso risultano ben informati sia sui fatti sia sul deficit gestionale ma ad oggi, pur potendo, non hanno svolto nessuna azione di riequilibro in favore dei diritti della cittadinanza”.
Per le associazioni, dunque, l’intera procedura degli abbattimenti è viziata da carenza di trasparenza e lesione dei diritti civici a difetto di parzialità.

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