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Teramo

Alba Adriatica, lotta alle povertà: in funzione l’emporio solidale VIDEO

Il progetto dell'Unione dei Comuni della Val Vibrata

Alba Adriatica. Tanti attori, tutti a remare nella stessa direzione, per centrare un obiettivo comune. Che è quello di sostenere le nuove povertà, acuite nella fase pandemica e post pandemica e che colpisce tante famiglie in Val Vibrata.

 

C’è anche una progettualità ben precisa e anche finanziata, quella che accompagna la nascita, ad Alba Adriatica, dell’emporio della solidarietà.
Un market vero e proprio riservato alle fmaiglie in situazione di disagio economico alle quali sarà riservata una card che potrà essere utilizzata per fare spesa.

Il progetto dell’emporio solidale, che ha trovato ospitalità in via Cavour, in alcuni locali che una famiglia di Alba Adriatica ha donato alla parrocchia (i coniugi Dante Ciccarelli e Angela Pisati, ora scomparsi) è stato illustrato oggi, 6 dicembre, in sala conferenze, da tutti gli attori che hanno lavorato all’iniziativa.

Dall’Unione dei Comuni della Val Vibrata (presenti Massimo Vagnoni, il presidente e Antonietta Casciotti, delegata alle politiche sociali), alla struttura dell’Ente che ha elaborato il progetto Prins (pronto intervento sociale), finanziato dall’Unione Europea. Dalla cooperativa On The Road e Consorzio Solidarietà Aprutina e la Caritas e le varie assocazioni del territorio. Presenti all’ingurazione l’assessore regionale alle politiche sociali Pietro Quaresimale e il vescovo Lorenzo Leuzzi. Oltre ai referenti di Conad Adriatico che hanno curato la prima fornitura dell’emporio solidale.
E l’attivazione dell’emporio ha rappresentato solo il passaggio conclusivo di un’attività di ascolto e di assistenza alle famiglie in difficoltà in Val Vibrata, con i 4 sportelli di ascolto.

Come funziona l’emporio. Le segnalazioni di famiglie in difficoltà arrivano dai centri di ascolto e dagli uffici delle politiche sociali dei 12 comuni dell’ambito. Ci sarà istruttoria attraverso la Caritas e l’attivazione della card per fare acquisti per sei mesi, durante che consentirà di effettuare un monitoraggio periodico dei processi di cambiamento attivati insieme ai beneficiari e per il perseguimento della loro autonomia finanziaria.

LE INTERVISTE

 

 

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