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Alba Adriatica, l’ultimo gesto di Pamela (donati gli organi). La famiglia presenta un esposto

Sayonara Tortoreto

Alba Adriatica. Prima l’espianto degli organi, come l’ultimo gesto d’amore di Pamela. Poi l’autopsia che dovrà fare chiarezza su alcuni aspetti legati, non certo alla morte della giovane barista, colpita da un fulmine sulla spiaggia di Alba Adriatica.

 

La famiglia di Pamela Di Lorenzo, infatti, ha presentato un esposto in procura per chiedere l’autopsia e per fare luce su tanti aspetti di quel drammatico giorno nel tratto di spiaggia libera tra le concessioni Caraibi e Piccolo Chalet.

Sui tempi di intervento delle ambulanze del 118 e sui tempi di utilizzo del defibrillatore, che non era presente nella postazione originaria (perchè non ricollocato dopo il termine dei lavori sul lungomare). I primi a soccorrere Pamela erano stati due turisti, uno in particolare, che aveva praticato un lungo massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo del 118 e del defibrillatore (non presente negli chalet) e recuperato in una delle postazioni pubbliche nel quartiere di via Dei Tigli. Tanti dubbi da chiarire in un momento di profondo dolore per la famiglia e un’intera comunità, scioccata per l’epilogo.

 

Espianto organi. La paziente nella giornata è stata sottoposta a procedure di accertamento della morte cerebrale e la famiglia ha espresso la volontà di donare gli organi. Nel primo pomeriggio sono iniziate le procedure di prelievo degli organi con equipe provenienti da Napoli, Roma, Torino e L’Aquila per cuore, fegato, polmoni, reni e cornee. Saranno dunque fino a sette i riceventi in lista in attesa di essere trapiantati.
“Una famiglia teramana, ancora una volta, nonostante l’immenso dolore per la perdita di un proprio caro ha deciso di compiere un gesto d’amore verso il prossimo. Encomiabili gesti di altruismo come questo sono la riprova che nella nostra realtà si sta diffondendo la cultura del dono”, dichiara il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia, “Ringrazio tutto il personale che ha saputo ancora una volta mettere in campo un complesso processo organizzativo come quello della donazione di organi. Un ringraziamento particolare e molto sentito, infine, voglio rivolgerlo ai familiari più stretti, in particolare alla madre, che nell’immenso dolore hanno detto comunque sì alla vita”.

 

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