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Teramo

Alba Adriatica, nuovo lungomare: 800 firme per chiedere un’assemblea pubblica

Siamo Alba deposita la petizione in Comune

Sayonara Tortoreto

Alba Adriatica. Ottocento firme per chiedere un’assemblea pubblica e conoscere nel dettaglio il progetto del nuovo lungoamare di Alba Adriatica.

I lavori per il maxi-intervento di riqualificazione della riviera sono oramai prossimi a partire, il cantiere aprirà lunedì 20 novembre: lo stesso giorno nel quale il gruppo consiliare di Siamo Alba protocollerà un Comune la raccolta di firme (circa 800) totalizzate negli ultimi giorni per chiedere un’assemblea pubblica con la presenza dei tecnici sui lavori del lungomare.

“Noi non vogliamo osteggiare nessun progetto”, sottolinea Massimo Marconi, capogruppo di Siamo Alba, ” ma solo conoscere i dettagli del progetto più importante della storia della nostra cittadina. Per quello che rappresenta il nuovo lungomare e per l’investimento che comporta (6 milioni di euro, ndr). E l’intero gruppo consiliare (Massimo Marconi, Laura D’Ambrosio, Renato Pantoli, Ambra Foracappa e Valerio Caserta), ripercorre i passaggi della vicenda. Dall’approvazione del progetto esecutivo, lo scorso 23 aprile (“in piena campagna elettorale”) all’attesa di un assemblea o incontro pubblico che non si è mai perfezionata, nonostante le richieste avanzate.

“Trascorsa l’estate”, prosegue Marconi, “abbiamo chiesto un incontro all’amministrazone chiedendo di aprire un confronto. Che però non c’è stato. Noi pensiamo che sia diritto di tutti di conoscere il progetto e di porre domande ai tecnici, perchè di dubbi da chiarire sono tanti”. Ecco, dunque, che statuto alla mano, il gruppo consiliare ha raccolto le firme necessarie e ora sarà chiesto di inserire il punto sul lungomare all’ordine del giorno di un prossimo consiglio comunale. “E’ paradossale”, prosegue Marconi, “che per vedersi garantito un diritto abbiamo dovuto ricorrere ad una raccolra di firme. Su questa vicenda riteniamo che non ci sia stata trasparenza e partecipazione”.

E dubbi e perplessità emergono anche dalle considerazioni degli altri consiglieri minoranza: dal futuro di un serie di alberi, dall’uso dei materiali a delle incongruenze tra le varie relazioni tecniche che abbiamo. “Di cosa ha paura il sindaco”, prosegue il gruppo consiliare, “un’assemblra pubblica con domande e curiosità sarebbe l’occasione di fugare tanti dubbi della cittadinanza. E il numero di firme raccolte in pochi giorni testimoniano la volontà di conoscere. L’amministrazione parla di QR Code, noi continuiamo a chiedere un’assemblea dove poter fare domande”.

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