Alba Adriatica. Gli interventi di difesa della costa nell’unità fisiografica, da Villa Rosa sud alla foce del Salinello, dovrebbero essere finanziati ed effettuati in un unico lotto, in modo da prevenire la migrazione verso sud dei fenomeni erosivi.
E’ il cuore dell’osservazione elaborata e approvata dalla giunta comunale di Alba Adriatica alla procedura Via (valutazione di impatto ambientale) sulla variante del piano di difesa della costa. Il progetto della Regione che prevede la collocazione delle barriere rigide emerse nel tratto che va da Villa Rosa e Giulianova per l’appunto, passando per Alba Adriatica e Tortoreto.
Nei termini previsti, 30 giorni, infatti, la giunta guidata dal sindaco Antonietta Casciotti ha presentato un’osservazione redatta da due professionisti che hanno ricostruito tutti i passaggi pregressi in termini di erosione e di interventi pianificati nel corso degli anni. La posizione della giunta è molto chiara, peraltro espressa anche dagli operatori che si trovano a sud dei primi due lotti programmati dalla Regione.
In pratica, prima dell’inizio dei lavori, previsto per i prossimi mesi, non appena sarà pronta la progettazione esecutiva per i primi due lotti, finanziati, andrebbe reperita e impegnata la totalità dei fondi necessari per realizzare l’opera nella sua totalità.
Al momento, infatti, la Regione dispone di poco più di 6milioni di euro, mentre per coprire l’intero ambito di intervento servono 23,5 milioni.
“Reperire l’intera somma”, si legge nell’osservazione, ” e coprire tutti i lotti previsti, onde evitare che tra la realizzazione di un lotto e quello successive possano trascorrere tempi eccessivi che determinerebbero la conseguente migrazione a sud dei fenomeni erosivi, con conseguente danno ambientale. A tal fine i lotti dovrebbero essere realizzati o contemporaneamente o in rapida sequenza temporale.
Porre particolare attenzione affinchè la formazione di tomboli con scarsa circolazione idrodinamica non favorisca il deposito dei limi nelle zone protette con conseguente scadimento delle condizioni ambientali della balneazione, specie a ridosso della foce del Torrente Vibrata”.
L’osservazione trasmessa in Regione nei termini è stata redatta dai geologi Giovanni Marrone e Clementi Folchi.