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Teramo

Alba Adriatica, pioppi del lungomare: c’è un nuovo capitolo FOTO

Comitato tutela del verde e Siamo Alba pongono nuove questioni

lOCATELLI

Alba Adriatica. Dai lavori sul lungomare agli interventi legati alla maxi-condotta di viale Mazzini, il clima resta sempre molto teso, anche alla luce di quelle che sono state e polemiche social su un pioppo rimosso durante i lavori della condotta, sul lungomare.

Le ragioni sono state spiegate dall’assessore ai lavori pubblici, Giuliano Vallese, ma la consa non sembra convincere il Comitato provinciale per la tutela del verde pubblico e lo stesso gruppo consiliare di minoranza, Siamo Alba.

Il comitato. “Da pochi giorni la ditta incaricata è entrata nel nuovo cantiere per la realizzazione della maxi condotta delle acque chiare (finanziata con fondi Pnrr) e si è potuto assistere ad alcune manovre di scavo distruttive, del tutto incompatibili con le alberature presenti all’interno dell’area recintata.
Dalle foto che alleghiamo è possibile osservare come gli scavi abbiano assolutamente rovinato la stabilità delle alberature recidendo da un lato sino in profondità gli apparati radicali.

Appare compromessa d’altronde la funzione vitale degli alberi stessi destinati a questo punto a morte certa.
Come questo possa avvenire e quale sia l’iter seguito per lavori assolutamente non compatibili coi principi di tutela e preservazione del verde pubblico non è dato sapere.

Inoltre è stato abbattuto un esemplare di pioppo adulto per una inaspettata perdita di stabilità. La motivazione addotta dall’assessore ai lavori pubblici sembra risibile ed inaccettabile. Si è dunque per questo “imprevedibile caso” proceduto per ragioni di ordine pubblico all’abbattimento, ma non è chiaro chi abbia firmato l’autorizzazione.
Le attività sono chiaramente incompatibili persino col regolamento comunale per la tutela del verde pubblico.

Il cinghiale è tornato a scorrazzare nella cristalleria.

Il regolamento di tutela del verde pubblico comunale stabilisce che:

Articolo 5 – Norme per la difesa delle piante
1. Fermo restando il rispetto dei divieti di cui all’art. 6 comma 2, nelle aree di cantiere e nei casi di occupazione di suolo pubblico è fatto obbligo di adottare tutti gli accorgimenti utili ad evitare il danneggiamento della vegetazione esistente (lesioni alla corteccia e alle radici, rottura di rami, ecc.).
Articolo 6 – Danneggiamenti
1. Sono considerati danneggiamenti tutte le attività che, direttamente o indirettamente,
possano compromettere l’integrità fisica e lo sviluppo delle piante di proprietà pubblica e privata.
È vietato ogni tipo di danneggiamento alla vegetazione esistente, in particolare:
a) provocare ferite con strumenti e mezzi di qualsiasi tipo alle piante situate in giardini, aree verdi, parchi, edifici scolastici e di uso pubblico o abitativo, viali e strade alberate, cimiteri
Articolo 8 – Autorizzazione di abbattimento
1. In assenza di apposita autorizzazione rilasciata dal dirigente sono vietati
l’abbattimento, lo sradicamento e qualunque altro intervento suscettibile di arrecare grave menomazione alle capacità e potenzialità vegetative delle piante tutelate isolate o disposte a gruppi o in filari, di cui all’art. 3.
2. L’autorizzazione di cui al comma 1 è rilasciata, verificata l’impossibilità di adottare soluzioni alternative all’abbattimento, nei seguenti casi:
a) realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità;
b) edificazione e ristrutturazione di costruzioni edilizie
Articolo 11 – Salvaguardia della pubblica incolumità
1. Nel caso in cui le piante, radicate su aree pubbliche, possano essere una minaccia alla
pubblica incolumità, il Comune provvede all’abbattimento. Nel caso in cui le piante, radicate su aree private, possono essere una minaccia alla pubblica incolumità, il Comune provvede a diffidare i proprietari all’abbattimento ed al ripristino dell’eventuali aree pubbliche danneggiate, in caso d’inerzia dei privati, le piante saranno rimosse a cura del Comune a spese della ditta proprietà, senza pregiudizio dell’eventuale azione penale. Gli
eventuali costi per il ripristino di aree e/o beni pubblici danneggiati saranno a carico della
ditta proprietaria.

Oltre ciò, essendo il nuovo cantiere posto in area sottoposta a vincolo paesaggistico e producendo lavori di grave impatto, assolutamente inconciliabili con la tutela del verde presente nell’area, sembrerebbe giusto accertare anche in questo caso se sia stata interessata la Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per ottenere il relativo nulla osta ai lavori.
Inoltre va posto riscontro alle ragioni di tutela sancite dalla Legge Regionale 3/2014 per alberi di Pioppo posti in filare e assoggettati a vincolo forestale.
Non è chiaro inoltre se si stia portando avanti il progetto esecutivo o se siano state applicate in queste ore varianti autorizzate o meno”.

Siamo Alba. Leggendo il capitolato del Progetto di riqualificazione delle aree verdi del Lungomare “G. Marconi” é evidente che, tra le modalità di esecuzione dei lavori, molta cura è riposta nella Difesa dalla parte ipogea degli alberi esistenti (art. 7) e nella Difesa degli alberi dal transito di veicoli da cantiere oltre che alla Difesa degli alberi da scavi.
“Gli scavi devono essere eseguiti ad una distanza pari alla proiezione della chioma dell’albero integro aumentata di 1 m.
In casi particolari in cui la Direzione Lavori lo ritenga necessario si possono eseguire scavi a distanze inferiori, ma comunque a non meno di 3 m dal tronco, eseguendo gli scavi a mano ed avendo cura di non danneggiare le radici più grosse (oltre i 5 cm di diametro).
Le radici rotte devono essere immediatamente recise con un taglio netto, eseguito con utensili affilati e disinfettati (soluzione con sali di ammonio quaternari o simili).”
“Nel lato della cortina verso il tronco le radici devono essere rifilate come esposto in precedenza, nel lato opposto si deve realizzare una solida armatura, composta da pali di legno su cui si fissa una rete metallica alla quale viene assicurata una tela di sacco. Infine, lo scavo dovrà essere riempito con una miscela di compost, sabbia e torba.
Fino all’apertura del cantiere e durante tutti i lavori questa cortina deve essere mantenuta costantemente umida. Nel caso in cui la Direzione Lavori lo ritenga necessario si procederà all’ancoraggio dell’albero prima dell’inizio degli scavi per la cortina.”
Osservando le immagini in basso, siamo certi che tutte queste precauzioni e prescrizioni sono state adottate nel cantiere del progetto che prevede la realizzazione delle condutture delle acque bianche?
Quale sarà la sorte delle alberature presenti nel tratto interessato tra via Mazzini e via Firenze?

 

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