Alba Adriatica, pioppi del lungomare: il Comitato incalza il sindaco
Replica alle esternazioni del sindaco
Alba Adriatica. Oramai il confronto dialettico è quasi quotidiano e sui social si rincorrono dichiarazioni e prese di posizione.
Valerio Di Mattia, presidente del Comitato provinciale per la tutela del verde pubblico contesta la ricostruzione della sindaca, Antonietta Casciotti, relativamente alla relazione dell’ufficio fitopatologico regionale, relativamente all’abbattimento dei pioppi sul tratto sud della riviera.
“Il sindaco tenta di delegittimare pubblicamente la credibilità del Comitato ma le dichiarazioni rese continuano a tornarle indietro come veri e propri boomerang”, questo l’incipit del comunicato.
Le incongruenze evidenziate
Il capogruppo Falò nel consiglio comunale del 27.09.2024 ha affermato che l’Ente comunale avrebbe acquisito un parere positivo all’abbattimento sostanziato dalla Soprintendenza in relazione alla perizia agronomica presentata da Lorenzo Granchelli il 28.06.2022.
Dalla documentazione acquisita però ciò non sembra corrispondere al vero in quanto la Soprintendenza, con parere a condizione reso in data 30.11.2021, acquisito integralmente su Autorizzazione Paesaggistica resa in data 31.03.2022, si è espressa ed ha emesso parere a condizione solo ed esclusivamente sulla relazione tecnica inviata precedentemente in data 10.11.2021 ove veniva richiesta l’eradicazione di 202 pini e 189 piante presenti sullo spartitraffico per ragioni di cantiere.
Nessuna perizia agronomica è stata dunque sottoposta al parere della Soprintendenza, che per quanto a nostra conoscenza si è espressa sulla perizia tecnica ponendo il veto alla eradicazione di alberi sani”.
“Il capogruppo Falò”, prosegue la nota, “afferma nello stesso consiglio comunale che i primi 8 esemplari di pioppo abbattuti nel cantiere del primo stralcio furono esaminati dall’agronomo solo dopo
l’abbattimento.
Dunque appare chiaro che i pioppi furono abbattuti dalla ditta senza il parere positivo della Soprintendenza e senza le perizie tecnografiche obbligatorie rese necessarie dai protocolli SIA per gli abbattimenti delle alberature.
Afferma inoltre il capogruppo che le valutazioni sulle condizioni delle alberature furono fornite Granchelli solo post mortem, cioè dopo aver già abbattuto i pioppi. Si tratta di una grave inadempienza ed irregolarità.
Tuttavia nemmeno tali valutazioni post mortem risulterebbero presenti nelle documentazioni prodotte.
L’abbattimento sembrerebbe assolutamente illegittimo”.
Nello stesso consiglio comunale il sindaco Antonietta Casciotti afferma che
gli esemplari di pioppo esaminati con tecnografia obbligatoria prima degli abbattimenti risultano essere nel primo stralcio complessivamente 15.
Da una breve ricognizione effettuata dal Comitato su google maps si acquisisce consapevolezza sul fatto che nella zona del primo stralcio risultavano esse messi a dimora circa 29 pioppi (compresi quelli abbattuti attorno all’altare della Madonnina del mare)
Pertanto circa 14 pioppi furono abbattuti nell’area del lungomare senza fornire le documentazioni obbligatorie.
L’Ente comunale ancora non appare in grado di produrre nè le necessarie autorizzazioni della Soprintendenza e neppure le perizie rese obbligatorie dal protocollo SIA per gli abbattimenti effettuati.
Decade quindi l’autoproclamazione del sindaco circa la correttezza, la trasparenza e la regolarità delle procedure autorizzate ed espletate sui valori arborei ed ambientali dell’area in oggetto.
La correttezza infatti non emerge dai dati acquisiti e neppure dalle dichiarazioni rese da sindaco e capogruppo nella sede del consiglio comunale.
Per quanto riguarda invece il materiale di indagine agronomica prodotto dall’Ente per giustificare gli abbattimenti degli altri esemplari di pioppo, si comunica che il Comitato opporrà opportuna verifica condotta da personale specializzato già incaricato.
Pertanto si continua ad invitare il sindaco alla più assoluta forma di prudenza e si continua a richiedere al Sindaco la necessaria verifica su tutto l’iter procedurale espletato e sul sistema di perizie a valutazioni poste a sostegno degli abbattimenti.
I dati vanno immediatamente verificati onde evitare ulteriori aggravi al pregiudizio ambientale in corso.
E’ necessario incaricare un pool di esperti terzi di assoluta equidistanza ed autorevolezza in grado di evidenziare esattamente il quadro di una situazione che si presenta chiaramente molto confusa”.