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Teramo

Alba Adriatica, pioppi del lungomare: incarico legale per risarcimento ed eventuali responsabilità

Il gruppo consiliare di Siamo Alba ha dato mandato ad un pool di legali

lOCATELLI

Alba Adriatica. Un incarico legale per avviare un procedimento di risarcimento danni oltre all’accertamento di eventuali responsabilità sul piano penale.

 

Fa un passo in avanti sul piano del confronto non soltanto dialettico e politico il gruppo consiliare di Siamo Alba che annuncia di aver dato mandato ad un team di avvocato.

“Abbiamo raccolto una consistente documentazione cartacea e fotografica, già consegnata ai legali, per metterli nella condizione di analizzare minuziosamente il caso sotto il profilo giuridico e valutare il risarcimento dei danni subiti e richiedere l’esecuzione del reintegro del filare di pioppi”, si legge in una nota. Il riferimento riguarda i lavori sul lungomare di Alba Adriatica, al centro di una lunga battaglia.

La presa di posizione. ” Eludendo norme e prescrizioni, l’amministrazione Casciotti annuncia che i lavori di riqualificazione del lungomare sud sono conclusi con il reintegro del verde”, prosegue la nota.
“Tra festuche e aceri, è evidente, infatti, che gli interventi sulla vegetazione registrano l’assenza dell’unica specie che gli addetti ai lavori avrebbero dovuto reintegrare, l’unica specie che va reintrodotta di diritto: i pioppi”.

Il gruppo consiliare passa in rassegna alcune normativa sul verde pubblico di Alba e le norma regionali e regionali sul tema specifico che regolano la tutela del paesaggio costituito dal filare dei pioppi ed esistono disposizioni che obbligano i responsabili degli interventi a garantire il reintegro o la sostituzione degli esemplari
abbattuti o danneggiati, per tutelare e preservare l’ambiente e il paesaggio.

Gli alberi al pari del suolo, dei corsi d’acqua, e degli edifici sono considerati secondo il Codice Civile (art. 812 del C.C.) beni immobili, ma non si sa per quale distorsione percettiva, qui ad Alba Adriatica, l’alberatura dei pioppi sia stata considerata di intralcio alla realizzazione dell’opera pubblica, sacrificando, di fatto, nel tratto di lungomare sud, un patrimonio arboreo che rappresenta un unicum con la pineta, e non una semplice sommatoria di alberi.

Riteniamo che Alba Adriatica abbia assistito e subito al più grande depauperamento del valore ecologico, storico, paesaggistico e ambientale del suo lungomare: il filare di 54 pioppi (di cui periziati solo 37 esemplari) che rappresentava un valore aggiunto all’intera ciclabile che si snoda per circa 3 km è stato completamente distrutto.

Le conseguenze derivanti da violazioni, inadempimenti e presunte illiceità ci pongono nella condizione di richiedere, in primis, una valutazione tecnico-scientifica che stabilisca l’entità dei danni riguardo gli abbattimenti compiuti, sui costi sostenuti dall’ente per perizie e relazioni carenti di indagini strumentali, la scarsa ed inadeguata manutenzione a cui è stato sottoposto il verde pubblico negli anni”.

 

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