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Teramo

Alba Adriatica, pioppi sul lungomare: diffida al Comune e perizia in contraddittorio

lOCATELLI

Alba Adriatica. Una diffida e una richiesta, molto chiara. La diffida è stretta parente della nota della Soprintendenza, una moratoria sul taglio delle alberature in attesa di avere chiaro il quadro della situazione. Dall’altra la possibilità di poter effettuare una perizia in contraddittorio sugli esemplari di pioppi presenti sul lungomare nord.

All’indomani della lettera della Soprintendenza archeologica e delle belle arti, che sulla scorta della documentazione in essere e il sopralluogo effettuato sulla riviera, lo scorso 7 novembre, prendono posizione anche le associazioni ambientaliste.

L’intervento

“Il Comitato Provinciale per la tutela del Verde Pubblico intende innanzitutto ringraziare la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di l’Aquila e Teramo per aver posto in attenta valutazione i diversi rilievi che questo comitato è riuscito a documentare e reperire, dopo una lunga e non semplice attività di ricostruzione dei fatti avvenuti ad Alba Adriatica nell’ambito della gestione del progetto del nuovo lungomare”, si legge in una nota.
Come anche si evince dall’ultima comunicazione del Soprintendente, continuano ad emergere perplessità ed incongruenze, già rilevate e contestate da diversi soggetti, nell’ambito della gestione tecnico-amministrativa, in particolare sulla gestione delle opere a verde.

Appare ormai chiaro a tutti come sia necessario pervenire ad uno “stop” delle pratiche di abbattimento per le tante e tali criticità rilevate in ordine alla tutela del patrimonio verde ed al rispetto delle normative specifiche e del vincolo paesaggistico.

La stessa lacunosità ed incompletezza rilevate oggi anche dal Sopraintendente in relazione alla documentazione prodotta a supporto degli abbattimenti, e l’assenza di documentazione riferita a ragioni di indifferibile urgenza e pubblica incolumità, testimoniano come questo comitato abbia svolto una azione meritoria di analisi dei dati che purtroppo è rimasta inascoltata in sede comunale, ed anzi sino ad oggi del tutto rigettata dall’Ente.
Inoltre, sarebbero peraltro emerse ulteriori perplessità: non sembrerebbero recepiti i pareri del Sopraintendente nel progetto esecutivo; vi sarebbe una difformità sostanziale tra il progetto realizzato e quello autorizzato; non risulterebbe, peraltro, autorizzato nella maniera più assoluta l’abbattimento dell’intero filare.

L’ostracismo opposto ad ogni azione di confronto da parte dell’Ente comunale ha condotto la gestione del progetto a veicolare una spirale di versioni contraddittorie e non collimanti sulla necessità degli abbattimenti.
Si è transitati da un primo tema legato alla rigenerazione arborea “per un nuovo lungomare green”, per passare poi alla sostituzione di alcuni singoli esemplari di alberi malati, poi alla eliminazioni di alberi divenuti tutti contemporaneamente pericolosi per la pubblica incolumità, fino a giungere alla problematica degli alberi del filare ritenuti tutti insieme a fine vita.
La serie infinita di versioni non sostanziate da certa ed inconfutabile documentazione di riferimento ha prodotto nei fatti uno scollamento tra Ente Comunale da una parte, e il mondo ambientalista e la comunità dei cittadini dall’altra parte.
Un forte sentimento di perplessità e di mancanza di fiducia oggi contraddistingue le valutazioni del cittadino di fronte alle vicende albensi.

Pertanto il Comitato di tutela del Verde Pubblico Provinciale, forte del sostegno delle associazioni ambientaliste LIPU e Mountain Wilderness, uniti nella convinta adesione alle necessarie azioni apolitiche da intraprendere ad esclusiva ed indifferibile tutela del patrimonio arboreo cittadino albense, ha deciso di diffidare la struttura tecnica comunale che gestisce il progetto di riqualificazione del nuovo lungomare, onde evitare ulteriori tagli ed eventuali ulteriori pregiudizi al filare dei pioppi ed al valore del patrimonio del verde pubblico cittadino.

Nel contempo, per ripristinare un clima di fiducia atto a fugare dubbi e perplessità troppe volte emerse nelle pratiche di gestione, il Comitato e le suindicate Associazioni chiedono di poter svolgere una perizia in contraddittorio, con nomina da parte delle scriventi di un tecnico abilitato, di indubitabile competenza e di riconosciuta professionalità, onde pervenire sullo stato di salute del filare ad una valutazione certa, indiscutibile, condivisa, vagliata anche sulle possibilità di migliorare lo stato di salute degli esemplari del filare stesso.
A tal proposito ricordiamo che il principio di buona fede e le regole della trasparenza vanno certamente corroborati con atti e non con inutili e fumose discussioni, come sino ad oggi è stato fatto.
Pertanto il Comitato, le associazioni LIPU e Muontain Wilderness ritengono necessario, per il giusto ristabilimento delle condizioni di chiarezza e trasparenza, di pervenire ad azioni di cooperazione con l’Ente attraverso l’integrazione di pareri scientifici rappresentativi, certamente affidabili e non confutabili.

 

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