Alba Adriatica. In ballo c’erano due questioni di non poco conto. La richiesta di annullamento degli atti amministrativi legati alle modifiche delle norme di attuazione del Prg (in ordine allo sfruttamento delle volumetrie in altre zone) e due maxi-risarcimenti avanzati da chi si sentiva danneggiato dall’amministrazione civica.
Tutti atti licenziati tra il 2020 e il 2021. Che però restano tutti in auge, visto che il Tar ha rigettato il ricorso. Nei giorni scorsi, infatti, il tribunale amministrativo ha rigettato il ricorso di due società che operano nel settore immobiliare che si erano viste penalizzate dalla variante di natura urbanistica. Infatti, sin dal 2013 era valida la regola legata alla possibilità di traslare le cosiddette volumetrie e sulla scorta di questo aspetto, le due società avevano acquistato delle aree con diritti edificatori nelle aree in questione.
Poi è intervenuta la variante al Prg, relativamente alle norme tecniche di attuazione, che ha posto delle limitazioni (anche in ordine alla distanza) alla traslazione della capacità edificatoria dei lotti ricompresi in alcune zone urbanistiche. E di riflesso le due società, lamentando un danneggiamento per effetto della variante, hanno impugnato i provvedimento chiedendo anche un maxi-risarcimento da quasi 700mila euro. Tutti i motivi dei ricorrenti, però, sono stati rigettati dal tribunale amministrativo, che dunque ha lasciato tutto come previsto e programmato dall’ente sul piano urbanistico. I ricorrenti, condannati anche a spese per 4mila euro, ora dovranno valutare se proseguire al Consiglio di Stato.
