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Teramo

Asl Teramo, Italia Viva interroga: quanto costa la mobilità passiva?

Il coordinamento Val Vibrata pone dei quesiti

Sayonara Tortoreto

Val Vibrata. Italia Viva interroga il direttore generale della Asl, il facente funzioni Franco Santarelli, sull’incidenza della mobilità passiva.

 

“E’ giusto che i cittadini sappiano l’ammontare, in termini economici, in sostanza, del disagio degli stessi nel doversi curare in altri centri fuori provincia e le risorse che, quindi, non rimangono in loco”. sottolinea Elvezio Zunica, del coordinamento Val Vibrata di Italia Viva.

“E’ da qui che bisogna partire, essendo la mobilità passiva la risultante delle varie criticità dell’intero sistema, in un certo senso il sintomo: i cittadini devono averne conoscenza e consapevolezza.
Come nelle malattie, giusto per rimanere in tema, si parte dal sintomo per arrivare alla diagnosi, nel nostro caso si parta dal suddetto dato per individuare i problemi e provare a risolverli.
Allora, si può fare? Si può ufficializzare la cifra? E possono gli attori in campo, siano essi istituzioni o corpi intermedi, chiederne conto?

In maniera ufficiosa si parla di circa 70 milioni di euro di mobilità passiva, Direttore Santarelli è vero? E’ questa la cifra che spendiamo in prestazioni sanitarie fuori provincia? E’ questo l’importo di cui la Asl di Teramo deve farsi carico per permettere ai nostri concittadini di accedere alle cure? Inoltre, quali sono le prestazioni che in termini economici contribuiscono maggiormente ad “ingrossare” questa cifra? Ed in quali strutture e territori avvengono quest’ultime?

Se fosse vero sarebbe veramente tanto, una grande tombola.
Giusto per avere un metro di giudizio, l’attività di ricovero dell’Ospedale di Teramo nell’anno 2020 ammonta a 57 milioni di euro; i Presidi di Atri, Giulianova e Sant’Omero, tutti e tre insieme, sempre nello stesso anno, hanno prodotto una attività per circa 42 milioni di euro.
Si badi bene, sono cifre che riguardano la sola attività di ricovero, anche se la stessa è la componente nettamente preponderante del tutto.

Se il dato di 70 milioni di euro, quindi, verrebbe confermato, allora vorrebbe dire, in sostanza, che più dei due terzi (70 vs 99) rispetto all’intero ammontare della corrente attività sanitaria teramana, sta, in forma diffusa, fuori provincia; vorrebbe dire, in sintesi, che il volume economico di prestazioni di cui i nostri concittadini usufruiscono al di fuori del territorio di nostra competenza è maggiore dell’intero Ospedale di Teramo e anche di tutti e 3 i Presidi periferici messi insieme.

Italia Viva Val Vibrata, qualora fossero corrette le cifre riportate, ritiene la mobilità passiva il tema dei temi: tutti i cittadini e tutti gli attori che possono incidervi devono averne conoscenza perché la consapevolezza è il primo passo che può portare a studiare soluzioni ed azioni che ne permettano la risoluzione”.

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