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Teramo

Asp1 Teramo, D’Alberto “preoccupato” per futuro azienda

Firmata gara ponte per servizi sanitari, ma il sindaco esprime dubbi per i debiti

lOCATELLI

 “Nella speranza  che da oggi i lavoratori possano vivere una situazione di maggiore tranquillità, anche a fronte del nuovo inquadramento contrattuale di alcune figure professionali nel passaggio all’ATI che si è aggiudicata la gara ponte, da OSA a OSS, non possiamo che tornare ad esprimere le nostre preoccupazioni per il futuro dell’ASP 1. A fronte della situazione debitoria dell’azienda, infatti, a meno di interventi concreti e risolutivi da parte della Regione, il rischio è che l’ATI e i lavoratori possano trovarsi di nuovo, fra un po’ di tempo, nella stessa situazione già vissuta in questi anni, tra ritardi nei pagamenti e stipendi pagati solo in parte”.

Così il sindaco Gianguido D’Alberto, che nell’accogliere positivamente la firma dell’accordo tra i sindacati di categoria e le due cooperative dell’ATI aggiudicatarie della gara ponte, torna ad esprimere le preoccupazioni dell’amministrazione comunale sul futuro dell’azienda per i servizi alla persona.
 

“Come Comune, pur non avendo dirette competenze in merito, abbiamo sempre seguito da vicino la difficile situazione che vive ormai da tempo la ASP 1 – dichiara il primo cittadino – cercando di sollecitare il commissario straordinario e la Regione ad affrontare concretamente la situazione e ad evitare che le difficoltà si scaricassero sui dipendenti. Cosa che non è mai avvenuta. Ci auguriamo che la gara ponte, aggiudicata a una ATI, abbia l’effetto di garantire tranquillità ai lavoratori, in attesa della nuova gara. Ma è evidente che se non vengono affrontate in maniera seria sia la questione dei debiti pregressi che quella di una revisione della legge del 2011, che ha costruito e strutturato le ASP secondo una logica meramente manageriale riducendo il sostegno pubblico, la situazione è destinata a restare la stessa, se non addirittura a peggiorare. Servono fondi straordinari e l’avvio di un percorso che porti a superare la gestione straordinaria affidata al commissario, con la relativa ricostruzione degli organi di governo ordinari dell’azienda. Così come va affrontata la questione delle rette, mai aggiornate, con tutto ciò che ne consegue a fronte di un aumento costante di tutti i costi, da quelli per l’energia elettrica a quelli per le materie prime”.

Tra le altre questioni da affrontare, per il primo cittadino, anche  quella relativa all’accreditamento dei 51 posti letto,  “di cui si parla di tempo ma senza che ad oggi si abbiano notizie e tempi certi” e quella relativa ai pagamenti verso la cooperativa uscente, con particolare riferimento all’ultima fattura, “la cui incertezza non può ricadere sul diritto dei dipendenti a vedersi pagate la mensilità di novembre e la tredicesima”.
Per evitare che in futuro possano ripresentarsi le stesse situazioni, per il Sindaco “a fronte dell’importante attività di natura socio-sanitaria svolta dall’Azienda per i servizi alla persona, è dunque  necessario e non più prorogabile un intervento radicale della Regione, con un adeguato investimento in termini di risorse finanziarie, volte sia a sanare i debiti accumulati fino ad oggi che a garantire una prospettiva all’azienda e a tutti i lavoratori che, in questi anni, nonostante i problemi hanno sempre garantito un servizio essenziale”.

Il primo cittadino, infine, sottolinea come il Comune, cosi come previsto dalla norma, abbia avviato l’iter per il rinnovo dei rappresentanti dell’ente all’interno dell’Assemblea dei portatori di interesse dell’ASP1.

DI MARCO “Il risanamento delle Aziende per i Servizi alla Persona abruzzesi non può prescindere da quella della sanità, di cui queste strutture sociali sono parte integrante. Dalla quinta Commissione di oggi è emersa una situazione drammatica a cui, stando a quanto riferito oggi dall’assessore alle Politiche Sociali Roberto Santangelo, la Regione non sta dando né risposte, né soluzioni praticabili. I numeri sulla condizione finanziaria delle Asp abruzzesi emersi dalla relazione presentata sul tavolo della Commissione sono impressionanti: fatta eccezione per quella aquilana, Teramo, Chieti e Pescara presentano passivi milionari. Sulle due Asp di Teramo pesano 22 milioni di euro di debiti; critiche le condizioni di Pescara con 1 milione di debiti e i dati sul bilancio addirittura non disponibili; forte l’esposizione debitoria di Chieti, pari a 6.792.723 di euro; solo l’Aquila fa eccezione con un passivo affrontabile di scarsi 500.000 euro. Ammontano invece a 3 milioni i fondi regionali a disposizione a cui si aggiungono altri 7 milioni non ancora erogati. Una situazione in pratica congelata, mentre le aziende continuano a dare prestazioni e servizi sensibili a centinaia di persone con problemi gravi di disabilità fisica e mentale”, riferisce il consigliere Antonio Di Marco a fine Commissione.

“Se la Regione Abruzzo se ne fosse occupata prima, non saremmo a questo punto, allora siccome abbiamo anche un problema più serio che quello della sanità diverse, io credo che questi problemi non possano essere messi a parte e vadano affrontati con pari nettezza a tutela dei pazienti e del personale che opera in questo campo al pari della sanità si debba affrontare con la stessa nettezza – afferma Di Marco – Non è oltremodo pensabile che la Regione continui a finanziare in questo modo: dai debiti e dai deficit riferiti, è un metodo che non funziona. Serve invece imprimere un cambio di rotta nella gestione stessa. Dalla realtà di questi istituti emerge un vero e proprio disinteresse da parte istituzionale che sta portando al collasso anche il sistema sanitario territoriale a cui le Asp sono strettamente collegate. Dobbiamo intestarci questo problema, prima che questa dimensione, già commissariata, venga ingoiata nell’abisso del default”.

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