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Teramo

Audizione in Commissione Ambiente della Regione: si decide il futuro della Riserva Borsacchio

Il 28 novembre 2024, si è tenuta un’audizione presso la Commissione Ambiente della Regione Abruzzo per discutere il futuro della Riserva Naturale Borsacchio. L’incontro ha visto la partecipazione del Presidente dell’Associazione Guide del Borsacchio, in rappresentanza di oltre 300 associazioni e dei 32.000 firmatari dell’appello per la tutela della riserva.

 

Per la prima volta dopo anni, il confronto si è svolto in un clima costruttivo e rispettoso, creando le basi per un dialogo necessario. In presenza di Rappresentanti degli agricoltori. È emerso chiaramente quanto sia importante basarsi su dati scientifici e documenti ufficiali, superando approcci frammentari o influenzati da opinioni personali che, seppur lecite, non incidono su quanto dettato dalle normative nazionali ed europee. Il valore di un’area in termini ambientali non può essere espresso da un parere di un’associazione ambientalista o al contrario da una associazione di categoria del mondo dell’agricoltura. Entrambe le parti non sono titolate a riconoscere il pregio o meno e le relative misure di tutela. La tutela dell’ambiente è una prerogativa dello stato che tutela aree, come la riserva borsacchio in base a documenti ufficiali redatti con criteri precisi da istituti , università e ricercatori con metodologie oggettive di analisi del territorio.

La Riserva Naturale Borsacchio, istituita con grandi ambizioni quasi vent’anni fa, ha purtroppo subito una mancanza di interventi concreti, come l’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico (PAN). Questa lacuna ha penalizzato sia la tutela del patrimonio naturale sia lo sviluppo di attività economiche sostenibili, bloccando ogni parte in campo.

La discussione odierna ha anche sottolineato la necessità di affrontare le criticità sollevate dal recente parere del Ministero dell’Ambiente. È stato ribadito dal Ministero Ambiento che qualsiasi modifica alle riserve naturali deve rispettare leggi nazionali e accordi internazionali, basandosi su studi rigorosi e non su scelte arbitrarie o pareri di soggetti non titolati. Il Ministero ha infatti evidenziato significative criticità costituzionali nella modifica legislativa del 29 dicembre 2023, che ha di fatto cancellato la riserva. Inoltre, ha ribadito che le Regioni, nel rispetto delle normative nazionali e internazionali presi dall’Italia e dall’Europa per arrivare al 30% di aree protette nei territori, possono solo aumentare i vincoli ambientali, non ridurli. Criticità che hanno spinto la Regione Abruzzo a congelare la situazione e gli effetti della norma cancella Riserva Borsacchio.

Per la Riserva Borsacchio, sono già disponibili numerosi studi scientifici, condotti da prestigiose università italiane, che confermano il valore unico di questo territorio e il seguente obbligo di proteggerla con vincoli ambientali e non solo paesaggistici. Questi documenti rappresentano un punto di riferimento fondamentale per pianificare il futuro della riserva. Documenti ufficiali, pubblici e scientifici che hanno fondato la Riserva Borsacchio.

La discussione odierna ha sottolineato l’urgenza di affrontare questa impasse, aggravata dal recente parere del Ministero dell’Ambiente.

Un percorso di modifica deve ,per il ministero e lo stato Italiano e le sue leggi ,essere basato su norme e sulla scienza . Per modificare o istituire una riserva, la legge italiana richiede un processo di confronto qualificato fra enti , che sappiamo non è avvenuto, e fondato su studi scientifici. La Riserva Borsacchio vanta una solida base documentale scientifiche effettuate in vent’anni di lavori .

Lo Studio originario istitutivo è dell’Università La Sapienza di Roma , condotto dalla famosissima Vittoria Calzolari e un gruppo di ricercatori che oggi sono importanti riferimenti in Italia ed Europa in tema di Urbanistica e Pianificazione Ambientale. Tale studio ha censito le peculiarità floristiche, faunistiche e geologiche dell’area che per legge di stato devono essere tutelate. A questo seguono gli studi e i documenti ufficiali del 2009 per il PAN Nigro (mai approvato), firmati da importanti ricercatori, che hanno catalogato centinaia di specie protette, peculiarità geologiche e storiche e siti di interesse comunitario. Ancora nel 2016, per il PAN attualmente in stallo, sono stati effettuati studi ufficiali che hanno ulteriormente arricchito il quadro delle peculiarità naturali e dei vincoli con una dozzina di siti da tutelare a livello europeo. A tutto questo materiale ufficiale si aggiungono le ricerche recenti delle università di Teramo e L’Aquila, che confermano e individuano il valore assoluto dell’area. Tutto questo lavoro non può essere scalfito da una opinione, legittima, ma scientificamente infondata.

L’attivazione del PAN è il passo decisivo per garantire una gestione efficace e condivisa. Lo stesso Ministero dell’Ambiente ricorda come per lo Stato la strada per risolvere le frizioni fra le parti non è la ri perimetrazione ma il confronto costruttivo , come quello odierno in audizione, e l’individuazione di una mediazione che consenta l’armonia fra le parti e la tutela fondamentale dell’ambiente. Infatti abbiamo ricordato come delle controversie sono state risolte proprio grazie al lavoro fatto da Regione e Comune nelle osservazioni del PAN . Infatti uno dei temi chiave di attrito era il famigerato premio per i casolari storici. Nel PAN c’era un bonus del 15% per ristrutturare , difeso da noi ambientalisti , ed i proprietari chiedevano un bonus del 50% , in fase di valutazione Comune e Regione hanno consentito nel PAN un bonus del 30%, che non soddisfa a pieno nessuna delle due parti ma apre , dopo un confronto , a una programmazione e sblocco dell’area. Questo è solo un esempio di collaborazione che è stato già avviato e concluso grazie al compromesso raggiunto sull’ampliamento dei casolari storici, che ha soddisfatto entrambe le parti. E’ questa la strada e lo strumento.

Per modificare il perimetro oltre che l’iter di consultazione ,lungo anni fra enti e portatori d’interesse , servirebbe rifare anni di studi scientifici con metodologie ufficiali ed in questi studi e anni di monitoraggi . Passerebbero forse altri vent’anni.

L’audizione odierna rappresenta un punto di partenza. È essenziale che la Regione Abruzzo eserciti un ruolo attivo nel coordinare i prossimi passi, approvando il PAN e aggiornando le normative tecniche. Solo così la Riserva Naturale Borsacchio potrà diventare una risorsa per il territorio e un modello virtuoso di tutela ambientale. La palla ora sta alla Regione Abruzzo che ha la responsabilità del PAN, di approvarlo e anche modificare le norme del PAN per cercare mediazioni così come indicato dal ministero.

Come Guide del Borsacchio, siamo pronti a collaborare con tutte le parti coinvolte per costruire un futuro migliore per questa straordinaria area naturale, unendo tutela e opportunità per la comunità. Siamo pronti a confrontarci ascoltare ed essere ascoltati e valutare interventi per il bene comune e dell’ambiente ma con una ferma condanna e opposizione a ogni forma di distruzione e cementificazione dell’area. Su questo punto abbiamo trovato accordo con il Presidente della COmmissione Ambiente per fermare ogni tipo di cementificazione in questo iter.

La palla ora è alla Regione Abruzzo che ha il potere di approvare il PAN , accogliere o rigettare osservazioni presentate dalle parti in campo e cercare mediazioni. Il comune ha adottato e valutato le osservazioni ora spetta alla Regione approvare le norme o modificarle.

La Riserva Borsacchio può finalmente trasformarsi in una opportunità per tutti. Siamo pronti a collaborare con tutte le parti per far nascere una riserva che sia un modello di sviluppo sostenibile e di tutela del patrimonio naturale.

 

 

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