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Automotive, nella valle del tubo stabilimento per carrozzerie di auto di lusso

Sayonara Tortoreto

Saranno le donne metalmeccaniche del Teramano a realizzare parti delle carrozzerie di Ferrari, Maserati, Lamborghini, Porsche e persino Tesla.

É una doppia rivoluzione, quella che sta per avvenire nella zona industriale di Villa Zaccheo, a Castellalto, uno dei punti cruciali della cosiddetta “Valle del tubo” abruzzese, che con i suoi 1.500 lavoratori sforna marmitte per le auto di tutto il mondo, soprattutto di marchi tedeschi.

Protagonista sarà la Pcm, azienda del gruppo lombardo Catra, che in zona ha già tre stabilimenti. Nel quarto, la cui nascita è prevista a settembre, la Pcm non produrrà marmitte come nelle altre, ma avvierà la produzione tramite stampaggio di parti esterne delle auto di lusso e non solo, come specchietti e paraurti. Spostare la produzione sulla carrozzeria permetterà di “dribblare” la crisi dei mezzi a motore termico – e quindi degli scarichi – provocata dalla diffusione dell’elettrico. Ma la rivoluzione è anche femminile, perché della trentina di nuove assunzioni previste inizialmente, la gran parte sarà appunto di donne.

Questo, almeno, è quanto previsto dall’azienda guidata dall’amministratore delegato Giuseppe Fresta.

Ad annunciarlo è proprio il segretario provinciale del sindacato dei metalmeccanici Fim Cisl Marco Boccanera, che parla di “buona notizia per la nostra provincia”. Continua il rappresentante della Fim-Cisl: “É importante che un’azienda come la Pcm continui a credere in questo territorio, nonostante le carenze infrastrutturali e gli ostacoli burocratici che le imprese incontrano nell’area”. Secondo Boccanera, l’automotive teramano è a una svolta cruciale: “Le aziende attendono le elezioni europee per capire che direzione prenderanno le politiche comunitarie sull’elettrico e come adeguarsi. Intanto, però, differenziano: in alcuni casi decidono di dedicarsi a produzioni alternative alle marmitte per spostarsi sulle carrozzerie, come per il nuovo stabilimento Pcm appunto, mentre in altri casi stringono accordi con marchi che realizzano mezzi pesanti. Per il settore dei camion, infatti, l’arrivo dell’elettrico non è cosa imminente e le marmitte serviranno ancora per decenni”. Poi sul caso del calo di produzione nella Sevel di Atessa: “Il Teramano, a differenza del Chietino, è meno legato al gruppo Stellantis. Quanto avvenuto ad Atessa ha avuto ripercussioni occupazionali anche qui, ma i lavoratori che hanno perso il posto in gran parte sono stati riassorbiti da altre aziende dell’area”. (fonte Ansa)

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