
Uno strumento digitale per il completo monitoraggio dei cantieri della ricostruzione,
dati accessibili a tutti gli organi di controllo nell’ottica dell’interoperabilità tra piattaforme e le più
avanzate innovazioni – dall’intelligenza artificiale ai digital twin – per la tutela dei lavoratori e del tessuto
produttivo dell’Appennino centrale.
La ricostruzione del Centro Italia colpito dal sisma del 2016 si pone ancora una volta come Laboratorio nazionale di buone pratiche, grazie all’introduzione del badge elettronico di cantiere. Un’introduzione, stabilita dall’Ordinanza speciale in deroga 216, che avverrà gradualmente, sostenendo le aziende anche con fondi per la formazione. Non uno strappo dal passato quindi ma una visione di futuro, fortemente voluta dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli.
La presentazione di questi nuovi, innovativi, strumenti di controllo e monitoraggio è avvenuta oggi a Roma
presso la sala Multimediale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel corso di una
presentazione alla quale hanno preso parte il Sottosegretario di Stato al Ministro dell’Interno, Emanuele
Prisco; il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, il Commissario Straordinario al
sisma 2016, Guido Castelli, il Prefetto Paolo Canaparo, direttore della Struttura per la
Prevenzione antimafia del Ministero dell’Interno e il Presidente della Commissione Nazionale Paritetica
per le Casse Edili, Dario Firsech. Si sono collegati da remoto l’Assessore della Regione Lazio alla
Ricostruzione, Manuela Rinaldi e l’assessore al Bilancio della Regione Abruzzo, Mario Quaglieri. A
moderare l’incontro è stato il giornalista Giorgio Pogliotti.
La ricostruzione dei territori dell’Appennino centrale, il cui cratere ha una superficie di circa 8 mila
chilometri quadrati, prevede complessivamente lavori per 28 miliardi di euro e, in questo momento, grazie
al cambio di passo impresso sono in corso oltre ottomila cantieri di ricostruzione privata (12.289 quelli
già conclusi). La ricostruzione pubblica conta ulteriori 3.537 interventi, il 50% dei quali (oltre 1700
cantieri, per un valore di 2,2 miliardi di euro) sono giunti alla fase di progettazione per cui, già nel 2025,
potrebbero avviare i lavori venendo così coinvolti nell’applicazione del badge e settimanale di cantiere. Di
fronte a questi numeri e alle dimensioni della ricostruzione va presa in seria considerazione la possibilità
che cresca l’attenzione della criminalità organizzata nei confronti dell’Appennino centrale e delleconnesse opportunità di profitto. Una potenziale minaccia rispetto alla quale è necessario adottare misure
preventive stringenti.
ll Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone: “Il grande lavoro del Commissario Castelli
e del governo mira a creare sempre nuovi servizi a imprese e lavoratori che operano nel cratere, al
momento il cantiere più grande d’Europa. Si tratta di una sfida che coinvolge tutti e che ci impone di
mettere la sicurezza al centro della nostra azione legislativa e amministrativa. Puntiamo a lavorare sulla
qualità e sul governo dei processi, investendo massicciamente in legalità per costruire un futuro più giusto
per le nuove generazioni. Le buone prassi non devono soffocare l’imprenditore ma permettergli di lavorare
al meglio anche a tutela dei lavoratori, così che tutto questo si traduca in crescita sostenibile per i territori.
È l’obiettivo verso cui tendiamo, anche per l’area del Cratere Sisma 2016”.
Il Sottosegretario di Stato al Ministro dell’Interno, Emanuele Prisco: “La ricostruzione post sisma 2016
costituisce un chiaro esempio di come, grazie al lavoro di squadra da parte di tutti gli attori coinvolti, si
riescono a centrare obiettivi ambiziosi come quello per cui oggi siamo qui riuniti. Il più grande cantiere
d’Europa che auspichiamo rappresenti una buona pratica da replicare per le prossime sfide puntando ad
una semplificazione delle procedure amministrative senza mai trascurare l’importanza dei controlli e della
sicurezza in cantiere.
A tal proposito segnalo un dato importante che da evidenza di come l’attenzione del
Ministero dell’Interno è stata massima nella ricostruzione post sisma. In particolare, grazie al lavoro ed
all’impegno della “Struttura per la prevenzione antimafia”: solo nel 2024, sono state adottate 29
interdittive antimafia e nel 2025 già ulteriori 4 scongiurando sul nascere il rischio di infiltrazione mafiosa
ed offrendo una risposta adeguata a tutti coloro i quali hanno subito danni irreparabili a causa del sisma.
L’impegno del Ministero dell’Interno sul punto è massimo e proseguirà incessante ad ogni livello”.
Il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli: “La ricostruzione post sisma 2016, dopo tante
false partenze, finalmente sta registrando un cambio di passo. Nei prossimi mesi partiranno migliaia di
cantieri, e altrettanti sono già in corso, e per questo abbiamo avvertito l’assoluta necessità di completare
il sistema di dispositivi utili a garantire il massimo rispetto della trasparenza, della legalità e della sicurezza
del lavoro. Grazie a un grande lavoro di squadra, che ha comportato un articolato e proficuo confronto
con tutte le parti sociali, le Regioni e gli organismi di controllo, registriamo ora un grande avanzamento
nel monitoraggio dei cantieri, grazie all’introduzione del badge elettronico e del settimanale digitale. Ma
attenzione: il badge è il punto di arrivo di un percorso complesso, che ci ha portato a definire le norme
relative soprattutto alla gestione dei dati, alla privacy e a garantire la massima interoperabilità delle
piattaforme in modo tale che Gedisi potesse “dialogare” anche con gli enti di controllo per monitorare
l’andamento e i flussi della manodopera, che sono i tradizionali ambiti dove si incunea la malavita.
Ringrazio tutte le parti sociali, oltre che il Ministro Calderone, il Prefetto Canaparo per la grande sinergia
con la Struttura Antimafia e il Sottosegretario Prisco, perché hanno compreso che queste innovazioni, che pure comporteranno un certo sforzo di adattamento, sono dei costi necessari per mantenere la qualità
della vita e l’integrità di territori meravigliosi che dopo il sisma stanno per rinascere”.
Il Direttore della Struttura per la prevenzione antimafia, Prefetto Paolo Canaparo: “L’introduzione del
badge digitale rappresenta uno strumento di fondamentale rilevanza per la tutela dei lavoratori e della
legalità nei cantieri. Le infiltrazioni criminali, infatti, trovano terreno fertile proprio nella gestione opaca
della manodopera, con effetti devastanti sulla sicurezza del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori. Grazie
a questa misura, sarà possibile monitorare in tempo reale i flussi di personale, impedendo l’accesso a
soggetti e mezzi non autorizzati e rafforzando i controlli per garantire il rispetto delle regole e della dignità
del lavoro. Un meccanismo che tutela non solo la sicurezza nei cantieri, ma anche la qualità e la
trasparenza della ricostruzione. Questo importante risultato è frutto di un impegno corale: solo attraverso
la condivisione di strategie e obiettivi tra le istituzioni, gli organi di controllo, le associazioni datoriali e
sindacali è possibile costruire un sistema di verifiche efficace e una ripresa trasparente e sana dei territori
colpiti dagli eventi sismici. Il confronto e la cooperazione tra tutti gli attori coinvolti sono la chiave per
prevenire le distorsioni nel settore degli appalti e garantire un percorso di ricostruzione improntato alla
legalità e alla sicurezza. Il cratere del sisma si conferma così un laboratorio di sperimentazione di nuovi
strumenti per il contrasto alle infiltrazioni criminali, collocandosi lungo un percorso che ha preso avvio con
Expo 2015, si è consolidato con la ricostruzione post-sisma e che oggi trova ulteriore applicazione
nell’ambito delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. La continuità di questo modello dimostra l’importanza
di strumenti innovativi di prevenzione e controllo, capaci di adattarsi alle diverse esigenze ma con un
obiettivo comune: garantire la legalità e la sicurezza come principi cardine dello sviluppo economico e
infrastrutturale del Paese.”
Il badge e settimanale di cantiere
All’introduzione del badge e settimanale di cantiere si è giunti attraverso un lungo e articolato percorso
che ha portato all’approvazione dell’Ordinanza Speciale n. 216 del 27 dicembre 2024, che disciplina le
misure in favore del controllo, della sicurezza e dell’innovazione nei cantieri, nei territori delle regioni
Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpiti dagli eventi sismici del 2016-2017.
Tale Ordinanza, in particolare, stabilisce l’obbligo di adottare sistemi di monitoraggio elettronico per le
presenze nei cantieri, rafforzando così le misure di prevenzione contro le infiltrazioni mafiose, di tutela
della salute e della sicurezza dei lavoratori del settore edile. È prevista una introduzione graduale della
tecnologia: 1 mese, per i cantieri il cui valore complessivo dei lavori sia uguale o superiore a 500.000 euro;
12 mesi, per i cantieri il cui valore complessivo sia uguale o superiore a 258.000 euro; 24 mesi, per i cantieri
il cui valore complessivo dei lavori sia uguale o superiore i 150.000 euro; 36 mesi, per quanto concerne
tutti i restanti cantieri della ricostruzione. Le disposizioni previste verranno applicate sia alla ricostruzione pubblica che alla ricostruzione privata. Infine, l’Ordinanza Speciale n.216 stabilisce che il Commissario
Straordinario al sisma 2016 può sottoscrivere specifici accordi con altri soggetti pubblici o privati per
consentire l’accesso sicuro e controllato alla sezione “Monitoraggio Cantieri” della piattaforma GE.DI.SI,
per il compimento di funzioni di pubblico interesse, per l’esercizio di pubblici poteri agli stessi attribuiti e
per contribuire all’innovazione tecnologica.
Interoperabilità delle piattaforme per la “Prefettura del futuro”
Le informazioni contenute nella sezione Monitoraggio Cantieri della piattaforma GE.DI.SI saranno rese
disponibili e utilizzate dai Gruppi interforze antimafia al fine di verificare la regolarità degli accessi nei
cantieri del personale e dei mezzi, la sussistenza di situazioni di illegalità o opacità propedeutiche o
sintomatiche di tentativi di infiltrazioni mafiosa, acquisire elementi conoscitivi, per indirizzare le attività
di approfondimento, analisi e ispettive nei cantieri. Si delinea a tutti gli effetti una “Prefettura del futuro”,
dove grazie alla raccolta e allo scambio in tempo reale di dati lo Stato può rafforzare la tutela della legalità
nel territorio.
Formazione
Al fine di garantire un regolare sviluppo del processo individuato, una qualificazione adeguata dei
lavoratori fondamentali per il corretto uso delle tecnologie e un incremento delle condizioni di sicurezza
nei cantieri della ricostruzione nelle aree dove è incorso la ricostruzione post sisma 2016, sono stati
stanziati tre milioni di euro per garantire anche attività di formazione per le maestranze in materia di
salute e sicurezza sul lavoro, uso delle nuove tecnologie e cantiere digitale, da realizzarsi anche per il
tramite delle Parti sociali e degli enti bilaterali paritetici territoriali specializzati sulla formazione, sicurezza
e salute sul lavoro del settore dell’edilizia.
Laboratorio cantiere digitale
La sopra citata Ordinanza dispone, inoltre, l’istituzione di un Comitato di Coordinamento presieduto dal
Commissario Straordinario e del quale fanno parte il Direttore della Struttura di missione per la
prevenzione antimafia di cui all’articolo 30 del decreto-legge n. 189 del 2016, un rappresentante della
Commissione Nazionale paritetica per le Casse Edili e due rappresentanti delle Parti Sociali (Organizzazioni
sindacali ed Associazioni datoriali), o loro delegati. Detto Comitato ha il compito di elaborare progetti e
iniziative pilota per il potenziamento della piattaforma per il monitoraggio dei cantieri e per la
sperimentazione di nuove tecnologie in favore dei lavoratori al fine di implementare il processo di
automazione e semplificazione dei processi e dei relativi controlli nonché l’utilizzo di strumenti innovativi
come digital twin e intelligenza artificiale per il monitoraggio dei cantieri e l’assicurare adeguati livelli di
sicurezza sul posto di lavoro: un Laboratorio di best practice per l’Italia. Gli impatti previsti sono sicuramente il miglioramento della sicurezza e della qualità nei cantieri, la riduzione del lavoro irregolare
e delle infiltrazioni criminali e l’ottimizzazione dei controlli e maggiore efficienza nei processi di
ricostruzione.