Riportare i confini dell’area protetta del Borsacchio agli storici 1.100 ettari. Questo il comune intento di due distinti provvedimenti presentati stamattina nel corso di una conferenza stampa dai gruppi di opposizione in Consiglio regionale.
“La maggioranza di centrodestra, come è noto, con un blitz attuato alle 3 di notte, ha introdotto un emendamento alla Legge di Stabilità Regionale 2024, che ha ridotto del 98% i confini della riserva naturale del Borsachio, portando l’area protetta dagli originari 1.100 ettari a soli 24. – spiegano i consiglieri Dino Pepe, Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Francesco Taglieri, Sandro Mariani Giorgio Fedele, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi, Barbara Stella e Americo Di Benedetto firmatari delle proposte. – Un’azione che non ha visto il necessario e doveroso coinvolgimento delle istituzioni locali e dei portatori di interesse. Il taglio dei confini è stato adottato in maniera irrituale e irrispettoso dei territori e delle comunità, tanto da generare una imponente mobilitazione delle istituzioni comunali, dell’associazionismo ambientalista e di migliaia di cittadini che hanno manifestato il loro dissenso attraverso la sottoscrizione di una petizione popolare” Con queste iniziative congiunte, pertanto, intendiamo ripristinare da subito la corretta e storica perimetraazione della riserva”.
Le due proposte presentate
IL PROGETTO DI LEGGE – La prima iniziativa è il Progetto di Legge 390 del 2024 presentato in data 15 gennaio, e già assegnato alla seconda Commissione permanente per l’esame di merito in sede referente.
L’EMENDAMENTO – La seconda proposta è un emendamento al progetto di legge in discussione alle Commissioni prima e quinta già convocate per oggi. Questa iniziativa rappresenta sicuramente la strada più celere per arrivare alla sua votazione al primo Consiglio regionale utile.
Il CONTENUTO – I due provvedimenti prevedono l’abrogazione dell’articolo 25 della deliberazione legislativa n°103/3 del 28.12.23 (legge di stabilità 2024) e la contestuale reviviscenza dell’allegato di cui all’articolo 69 (Istituzione della Riserva naturale guidata “Borsacchio” nel Comune di Roseto degli Abruzzi – TE), comma 2, della l.r. 6/2005. In sostanza si torna alla perimetrazione storica della riserva con l’estensione dei confini originari dei 1.100 ettari come da cartografia originaria.
MAGGIORANZA DIVISA – “Su questa vicenda inoltre, si consuma il solito scontro all’interno della maggioranza; infatti, da una parte troviamo il vicepresidente Imprudente che avvia la discussione sulle 77 osservazioni presentate al Piano di Assetto Naturalistico della riserva convocando otto incontri e, dall’altra, il presidente della commissione Agricoltura Di Matteo e della Giunta Marsilio che fanno approvare la norma che cancella nei fatti l’area protetta”.
OPPOSIZIONI UNITE – “Il nostro intento – evidenziano gli esponenti regionali dei gruppi consiliari del Pd, M5S, Abruzzo in Comune e Legnini Presidente – è quello di ristabilire i confini originari della riserva, dare voce e rappresentanza ai tanti cittadini, alle istituzioni locali, a partire dal Consiglio comunale di Roseto che ha deliberato all’unanimità in questa direzione, a quelle provinciali e all’associazionismo ambientalista organizzato che con vigore hanno manifestato l’intento di non condividere il taglio della riserva oltre che quello di avviare un confronto ad ogni livello per promuoverne e programmarne il rilancio. Il Borsacchio è uno dei luoghi più suggestivi della costa abruzzese, è integro dal punto di vista ambientale e pertanto il suo patrimonio naturale va salvaguardato dalla cementificazione. Le nostre iniziative legislative rappresentano un’importante opportunità per tutelarne il valore e sono attuabili da subito. La maggioranza, accogliendo la nostra proposta, può infatti riparare a un errore epocale per il territorio già nelle prossime ore, in sede di Commissione. Il nostro intento è quello di discutere e far approvare il nostro emendamento. Cosa che faremo con forza, perché le ragioni di cittadini e istituzioni esclusi dalla scelta possano valere. L’auspicio è fare la cosa giusta: ristabilire la storica cartografia della riserva”.