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Teramo

Civitella del Tronto, casa di riposo: la cooperativa non può più pagare gli stipendi

Civitella del Tronto. La cooperativa KCS Caregiver, che gestisce tutti i servizi nella casa di riposo di Civitella del Tronto, non potrà più pagare gli stipendi ai propri collaboratori e dipendenti.

Ad evidenziare questo aspetto è la stessa cooperativa di Agrate Brianza, che da 27 mesi non viene pagata dalla Asp1, per i servizi socio-sanitari, assistenziali, infermieristici, sanificazione e disinfenzione degli ambienti della casa di riposo “Filippo Alessandrini”.

La nota della cooperativa

“La Asp1 nonostante benefici e non contesti affatto le prestazioni rese dalla cooperativa sociale appaltatrice dei cennati servizi, a far data dal mese di dicembre 2020 non ha mai provveduto al pagamento delle relative fatture; tant’è che ad oggi la KCS caregiver vanta la somma di circa 3,5 milioni di euro cui dovranno essere aggiunti gli interessi come per legge.

Vani sono risultati tutti i solleciti inoltrati da KCS caregiver, che ormai stante il rilevante importo in grado di mettere in sofferenza qualsiasi azienda sarà costretta a rivolgersi alla magistratura ordinaria per tutelare i propri diritti lesi, ma che valuterà di denunciare l’accaduto anche innanzi a tutte le altre magistrature ed enti preposti.

Anche perché risulta invece che la stessa ASP ha stranamente le risorse per pagare il canone di circa 300.000 euro mensili alla Cooperativa Polis che gestisce la RSA De Benedictis, seppur con qualche mese di ritardo.

Pertanto, in attesa di ottenere giustizia dalla magistratura, stante l’ingente credito, KCS Caregiver, suo malgrado, si trova costretta a interrompere il pagamento degli stipendi dei lavoratori in forza la Casa di Riposo “Filippo Alessandrini”, salvo gli oneri contributivi di Legge, come già comunicato a tutte le Organizzazione Sindacali locali e alla stessa ASP.

L’incontro. Che quindi ha convocato con urgenza il Legale Rappresentante della KCS Caregiver alla presenza de Commissario dell’ASP di Teramo Roberto Canzio.

Che però, nell’incontro tenutosi dello scorso 31 marzo anche alla presenza dalla Direttrice dell’ASP Sandra Di Domenico, ha soltanto ribadito la difficoltà dell’ASP nel reperire fondi per pagare l’ingente debito maturato;
rappresentato che la situazione di criticità dell’ASP era preesistente al suo incarico di Commissario;
reso noto che nel lasso di tempo di due mesi forse poteva contare su un generico quanto fantomatico finanziamento senza specificare null’altro al riguardo;
informato che l’ASP avrebbe posto sul mercato alcuni immobili, il cui ricavato dovrebbe esser sufficiente solo per ripianare parte dei debiti.

Il tutto però con il malcelato fine di “guadagnare” tempo e spingersi ben oltre: nonostante l’ingiustificato mancato pagamento, si ripete da ben 27 mesi, dei servizi espletati dalla KCS Caregiver, ha anche chiesto alla Cooperativa ONLUS di divenire un sostanziale istituto di credito finanziario, continuando “sulla fiducia” a pagare regolarmente i peraltro dovuti stipendi ai lavoratori, e di proseguire nell’appalto e nell’erogazione dei servizi per ulteriori tre anni.

Il tutto a dispetto invece di un pagamento sostanzialmente regolare e per ben 300.000 euro ad un’altra cooperativa che esegue le stesse prestazioni in un’altra RSA.

Di tale circostanza non è stata data alcuna giustificazione così come alcuna risposta è stata fornita a KCS Caregiver per addivenire ad una soluzione della svilente e incresciosa vicenda”.

Nel frattempo, le organizzazioni sindacali hanno chiesto la convocazione di un nuovo tavolo in prefettura sulla vertenza, anche alla luce di quella che è la nuova situazione.

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